Lageder ha avuto un ruolo trainante nel far diventare l’Alto Adige una regione sinonimo di qualità. L’azienda familiare, nata nel 1823 e ormai alla sesta generazione, si è costantemente adattata a nuove situazioni e sempre con un occhio che guarda oltre i propri confini.
Fin dall’inizio la famiglia ha avuto una visione chiara su cosa fare per riuscire a trasmettere l’enorme passione, il rispetto per la natura e la cura nei dettagli che si celano dietro i loro vini. Quella che all’inizio sembrava la strada più difficile da intraprendere e percorrere ha poi dato i suoi frutti trasformandosi in un circolo virtuoso dalle peculiarità olistiche che abbracciano tutti i passaggi della produzione.
Negli anni il nome Lageder è diventato un punto di riferimento per le aziende vinicole biodinamiche in Italia e fuori confine, grazie al lavoro eccellente e al confronto costante e amichevole con le altre realtà nazionali e internazionali interessate a condividere, imparare, conoscere e crescere insieme. Un esempio è Summa, l’appuntamento annuale che si svolge nel bellissimo giardino dell’azienda durante il quale cantine e produttori, insieme a curiosi e giornalisti del settore, si incontrano e si confrontano sui temi legati alla sostenibilità.
La Vineria Paradeis, situata a Magrè sulla Strada del Vino, è il luogo in cui meglio si esprime il concetto di ospitalità sacra che i Lageder destinano agli ospiti; qui la chef Flora Hohmann crea piatti con ingredienti del GrandOrto, che si trova tra le vigne, e di vari agricoltori locali. Importante è anche il progetto che Lageder sta mettendo a punto riguardo alle bottiglie e alla loro evoluzione nel tempo: dal 2013 infatti si lavora per la sostenibilità con un alleggerimento del peso specifico del vetro – dai 750 grammi si è arrivati oggi ai 450 – delle bottiglie per tutte le tipologie di vino. È nata così una nuova bottiglia Borgogna che, nonostante la leggerezza, riesce a soddisfare le esigenze di un vino di qualità. Con questa innovazione Alois Lageder ha ridotto la produzione (17%) e il consumo di vetro di diverse tonnellate, un dato rilevante dal punto di vista ambientale che ha effetti positivi sulla natura grazie alle minori emissioni di CO2.
Alto Adige Pinot Grigio Porer
Un vero ambasciatore del territorio altoatesino, lontano anni luce dalla produzione di massa di questo vitigno nobile che qui raggiunge il livello che merita. Con leggeri sentori di pesca bianca e melone, sapido con il giusto corpo, fresco e dal finale lungo che lo rende un vino gastronomico per eccellenza.