Quello di Gianluca Bergianti (in foto) è uno dei progetti più interessanti del vino emiliano, almeno tra quelli sorti di recente. Terrevive nasce nel 2008 con l’acquisizione di alcuni terreni in frazione Gargallo di Carpi, ritenuti ideali per sviluppare le diverse anime dell’impresa. La vigna, anzitutto, con le uve lambrusche in prima fila, ma anche l’orto e gli animali da cortile. «A breve arriveranno anche le vacche – racconta Gianluca – perché di letame buono non se ne trova più molto, visto che quasi tutti gli allevatori usano antibiotici». Nel bosco, che quasi definisce il perimetro aziendale, è stato creato un asilo parentale per i bimbi della zona, mentre la cooperativa sociale Il Fermento si occupa di formazione e inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. «L’agricoltura sociale – spiegano – mira a riunificare bisogni, identità, tutele e istanze di libertà per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro diverse abilità. In questo si ritrova il valore del lavoro non solo come fonte di reddito individuale, ma anche come elemento fondante di una società più giusta, più coesa e sostenibile». Alla base di tutto c’è il rispetto per l’uomo e, ovviamente, per la terra. Tutte le attività hanno un approccio biodinamico e sono fatte a mano, dalla potatura alla vendemmia. Oltre a quelle di proprietà, vengono gestite delle parcelle in affitto, tra cui una vigna di circa 60 anni, allevata con il tradizionale tendone chiamato Bellussi, ad oggi unica forma di allevamento di pianura che rientra nella definizione di viticoltura eroica. Tutta la vigna è sorretta da pali in appoggio e da un sistema complesso di tiranti, con le viti che si sviluppano in altezza e hanno una densità per ettaro molto bassa. Un annesso funge da funzionale cantina mentre una piccola collinetta nasconde una vecchia ghiacciaia seicentesca, ideale per conservare il vino in botti di ceramica e di cemento. Alla base dei vini ci sono pratiche tradizionali come quelle della rifermentazione in bottiglia e in alcuni casi del Metodo Classico. Tutti autenticamente artigianali, dai sapori spontanei ma mai fuori fuoco. Una meraviglia, sotto ogni punto di vista.
