La storia di Villa Russiz, sul colle di Russiz Inferiore, nasce a suggello di un grande amore: quello tra Elvine Ritter von Zahony e il conte Theodor de la Tour che, nonostante le fedi diverse (lei protestante, lui cattolico) si sposano nel 1868. Come dono di nozze il padre di lei regala agli sposi la tenuta nel Collio Goriziano che in breve tempo arriva ad ospitare l’elegante villa in stile neo-gotico con il parco (oggi inserito nell’Elenco dei parchi e giardini storici del Friuli Venezia Giulia), il collegio, la chiesa, la filanda e l’azienda agricola con cantina e scuderie. Theodor infatti, esperto viticoltore, avvia la produzione vinicola concentrandosi soprattutto sui vitigni francesi e riscuotendo grande successo presso le corti europee. Elvine, supportata dal marito, si dedica ad attività filantropiche istituendo nella tenuta un orfanotrofio femminile e diverse attività educative. Il suo impegno viene portato avanti, tra le due guerre, dalla nobildonna piemontese Adele Cerruti. Ancora oggi, l’anima di Villa Russiz è duplice: da un lato c’è la produzione di ottimi vini da uve autoctone (friulano, malvasia, ribolla gialla, refosco dal peduncolo rosso) e internazionali che crescono nei circa 50 ettari di vigneto nella Doc Collio, tra le dolci colline intervallate da terrazzamenti, con le vigne che circondano anche il romantico mausoleo eretto da Elvine per il marito. Dall’altro lato la Fondazione Villa Russiz diretta da Giulio Gregoretti, gestisce anche una Casa Famiglia per minori in difficoltà che porta avanti da 150 anni gli obiettivi con cui era stata creata dalla contessa. Sovvenzionata dai ricavi delle attività della cantina, l’opera della fondazione – che si occupa anche della formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro degli ospiti più grandi – dà ulteriore spessore al progetto enologico e dimostra come etica e viticoltura possano andare a braccetto. I vini di Villa Russiz tuttavia, apprezzati e premiati in più occasioni, non hanno certo bisogno di motivazioni filantropiche per essere acquistati e bevuti. A far da cornice a una vitivinicoltura attenta, contraddistinta da eleganza ed identità, c’è un’accoglienza ben studiata che si articola tra visite alla cantina storica dove ancora oggi sostano le barriques e i tonneaux di rovere francese di Allier in cui riposano i cru De La Tour, il wineshop ma anche gli spazi per eventi e cerimonie.