Questa è una storia che parla di pascoli, latte fresco, scenari bucolici, monaci e commercio internazionale: ecco la storia del Montasio, compagno di vita per chi abita certe altitudini in Friuli Venezia-Giulia. La genesi di questo formaggio si lega inevitabilmente con quella dell’abbazia di San Gallo, a Moggio Udinese. Pare, infatti, che un monaco, rimasto anonimo, abbia messo a punto la propria tecnica di produzione e solo successivamente il prodotto caseario prese il nome dai pascoli da cui proveniva, ovvero dall’altopiano carsico del Montasio. Se nei taccuini storici la leggenda narra che sia stato un uomo selvatico, un tempo spauracchio per i bambini, a insegnare agli alpini il modo di lavorare il latte, oggi è il Consorzio di tutela a svelare i segreti dell’arte del taglio a mano del Montasio Dop. Gli operatori del settore potranno così avere a disposizione uno strumento-guida utile al taglio, alla porzionatura e al confezionamento del formaggio per esaltare al meglio la qualità del prodotto che sia fresco (2-4 mesi), mezzano (4-10 mesi) o stagionato (10-18 mesi).
«Il taglio della forma di formaggio è un passaggio determinante per mantenere inalterato aromi e sapori – afferma il direttore del Consorzio di tutela del Montasio Dop, Renato Romanzin – e per aiutare a farlo in modo ottimale abbiamo pensato di offrire agli operatori della grande distribuzione alcuni strumenti utili per scoprire l’arte del taglio perfetto, della porzionatura e del confezionamento del Montasio affinché siano esaltate al massimo le sue qualità e caratteristiche».
Il video ha come protagonista uno specialista, nonché esperto qualificato del Consorzio del Formaggio Montasio Dop, che esegue tutta la sequenza del taglio della forma per le diverse stagionature, indicandone tutte le peculiarità Fresco e mezzano aiutandosi con una taglierina a filo nel caso del formaggio fresco, mentre di un coltello di grandi dimensioni oppure di una campana per farlo a spicchi.
«Un buon taglio valorizza la struttura del prodotto e la consistenza della pasta – spiega Romanzin – e rappresenta assieme a un buon confezionamento uno dei fattori di attrazione più importanti per i consumatori. Tra i nostri obiettivi resta fissato il mondo della distribuzione con la quale puntiamo a migliorare quegli elementi di attenzione e valorizzazione del nostro prodotto che già l’anno scorso hanno determinato una buona crescita. Una diffusione migliore del nostro formaggio è una condizione determinante per garantire redditività ai produttori».