Riva D'Arno Crediti fotografici: Sofie Delauw

A Firenze Ditta Artigianale si fa in quattro: apre Riva D’Arno

Il progetto fiorentino di specialty coffee dedica la quarta caffetteria del gruppo al consumo consapevole di caffè, con un design che raccontare lunghi viaggi, dal Messico all’India, per far conoscere gli aromi nascosti in tazzina. Prossima apertura in Canada.

«Quando nel 2013 abbiamo intrapreso il cammino chiamato Ditta Artigianale, non avremmo mai immaginato di riuscire a inaugurare un quarto store». Sono trascorsi quasi dieci anni da quando Francesco Sanapo e Patrick Hoffer hanno fondato la loro micro roastery in via dei Neri a Firenze, la prima linea di caffetterie specialty in Italia – la terza sede risale allo scorso luglio con l’opening nell’ex monastero di Sant’Ambrogio, premiata ai F&W Italia Awards 2021 in collaborazione con la Scuola Politecnica di Design per l’Interior Design – e anche cocktail bar. Un’ascesa rapida tra chicchi monorigine e micro-lotti, storie di comunità e stili di produzione internazionali, a cui qualche giorno fa si è aggiunta Riva D’Arno al numero 7R di Lungarno Soderini, il quarto coffee shop dedicato al consumo consapevole di caffè.

«È un sogno, che si concretizza giorno dopo giorno. La crescita di Ditta Artigianale è la crescita di un intero settore, quello caffeicolo italiano, di cui mi sento parte e orgoglioso – afferma Francesco Sanapo, pluripremiato barista -. Questo è sicuramente uno store differente da tutti gli altri, vogliamo evidenziare quanto per noi sia importante dare un’anima e uno stile diverso, sempre attuale, a ogni locale, pur mantenendo costante la proposta di food&beverage. Avremo quindi la stessa carta dei caffè, lo stesso linguaggio ma un environment differente. Essere diversi in ogni apertura è diventato ormai il nostro marchio di fabbrica. Facciamo caffetterie diverse perché vogliamo far vivere ai nostri clienti esperienze diverse. È quasi un gioco far vedere lo stile italiano nel gusto ma anche nel design».

Gli interni di circa 60 metri quadrati rimandano ai luoghi d’origine del caffè, dal Messico all’India, ma pure Sudamerica, Vietnam e Africa, e rispecchiano la società di oggi, multietnica, per un invito alla coesistenza tra culture diverse con tanto di un murale che rappresenta la giungla urbana, realizzato dal Collettivo Giungla. A curare il progetto di interior design si conferma lo studio di architettura q-bic, lo stesso che segue Ditta Artigianale sin dall’inizio e che recentemente ha rifatto il look al primissimo locale con un attento restyling per valorizzare lo spirito toscano proiettandolo in un’atmosfera internazionale, tra scaffalature d’ispirazione anni ’50 e un lunghissimo bancone in legno di noce e marmo bardiglio. «Volevamo che venisse salvaguardata l’identità originaria dello spazio, rispettando la filosofia alla base del brand, che offre un nuovo concetto di ospitalità nel fuori casa, una nuova frontiera di comfort, secondo una slow way of life», affermano i due fondatori.

Tra le novità nella carta dei caffè, tutti di produzione interna, l’ultimo arrivato è “Las Flores”, varietà rosa Bourbon dalla Colombia, con note dolci di caramello e pesca matura, prodotto da Edilberto Vergara e da sua moglie Nubia. Bisognerà pazientare ancora un po’, invece, per degustare “One – Espresso Process Blend”, l’ultima proposta del brand nel campo della miscelazione d’eccellenza. Una miscela di caffè espresso monorigine, risultato di uno studio cominciato nel 2018 in Honduras, con i produttori della farm Finca El Puente, Moises e Marysabel Caballero. Un mix di quattro processi applicati ai sapori di una singola area di produzione delle terre honduregne, il Marcala, di una sola varietà botanica, il Catuai, e di un singolo produttore, la famiglia Caballero. Intanto, c’è attesa per luglio quando Ditta Artigianale debutterà in Canada, nell’edificio The Harlowe a Toronto.

Maggiori informazioni

Foto di copertina: Sofie Delauw

dittaartigianale.it

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