Arcangelo e Pascal Tinari

Villa Maiella

Ai piedi delle vette abruzzesi, a casa della famiglia Tinari. Marco Bolasco racconta la proposta di Villa Maiella, tra accoglienza genuina e tradizione aggiornata.

Questa è una storia di famiglia, e la cosa non può che confortare. La storia di due genitori che affermano e rendono grande una trattoria ai piedi della Maiella, una delle montagne più importanti d’Abruzzo e più belle d’Italia. Peppino e Angela si costruiscono un percorso tutto loro, che diviene in breve tempo un pezzo della storia gastronomica abruzzese, di quella rinascita che avvicina pastorizia e cucina di campagna all’accoglienza migliore, che sa vivere con orgoglio ciò che altri, in passato, snobbavano (oggi chi lo farebbe più!). Grazie a questo a Villa Maiella accorreranno numerosi, negli ultimi vent’anni: avventori e cuochi amici in visita, dai gourmet viaggiatori a Vittorio Fusari e a Bras. Poi arriva il cambio generazionale, che in situazioni come questa non riesce sempre come una ciambella con il buco, ma che a Guardiagrele permette ai due giovani di fare di più di chi li ha preceduti. Villa Maiella era già diventata un ristorante importante, premi e blasone incluso, ma il rientro di Pascal e Arcangelo Tinari dalle esperienze in Italia e all’estero (il primo in sala e il secondo ai fornelli) ne ridisegna in breve lo stile e l’approccio e permette un ulteriore salto di qualità.

Oggi quando si arriva qui si ha la sensazione di essere accolti in casa, solo che la casa è perfetta. C’è tutto quello che ti aspetti in un ristorante contemporaneo, ma non c’è nulla di superfluo. E quando ci si guarda intorno, nell’ampio salone pieno di luce, si vede come si possano mescolare famiglie e incalliti gastronomi, pranzi di festa e turismo enogastronomico, perché qui c’è spazio per tutti. Il servizio si muove garbato (e fornitissimo di proposte enologiche ad accompagnare i piatti) e sembra quasi che si strutturi in funzione dell’ospite. Dalla cucina escono invece sapori schietti e precisi, a tratteggiare origini e creatività che convivono nei ricchi menu.

E se ci sono persone che vengono qui per i classici intramontabili come la chitarra (tipica pasta locale) o l’agnello al timo, è forse nella rilettura di alcuni dei prodotti identitari che si esalta l’unicità di questa tavola. È il caso della chitarra di patate, sì, ma anche e soprattutto delle carni, come il maialino dei propri allevamenti o il controfiletto di pecora, che riescono a restituire aromi e sensazioni genuine rarissime in un ristorante stellato, frutto di una sapienza tecnica capace di rinnovare l’esperienza di gusto lavorando sul conosciuto. E, si sa, i secondi piatti di carne sono la prova del nove per il talento di un cuoco.

Maggiori informazioni

VILLA MAIELLA
Via Sette Dolori 30, 66016 Guardiagrele (CH)
Tel. 0871 809319
villamaiella.it

Nella foto di copertina: Arcangelo e Pascal Tinari

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