Nei sorsi di vino rubati nella cucina della nonna Martina Bonci ha scoperto il fascino che alle volte può sprigionare il contenuto di un bicchiere. Nata a Gubbio 35 anni fa, un infortunio mette in crisi una carriera da pallavolista, agendo come pietra d’inciampo e indirizzandola verso una strada nuova, quella del bere miscelato. Dopo le prime esperienze in sala prende posto saldamente dietro il bancone, formandosi tra Perugia, Milano e infine nella patria del Negroni: Firenze. Da febbraio 2022 è responsabile della proposta del neonato Gucci Giardino 25, il “luogo delle delizie” dello storico brand di moda che a Piazza della Signoria ha portato il proprio buon gusto non solo in fatto di fashion ma anche di alta cucina (con Gucci Osteria da Massimo Bottura, dal 2018) e mixology. Qui Martina disegna in maniera sartoriale cocktail che brillano per equilibrio, bellezza, creatività ed eccellenza delle materie prime, riflettendo i medesimi valori della maison. Importante anche l’impegno nella proposta alcohol-free, con l’obiettivo di offrire un’esperienza sfaccettata e inclusiva.
Quali sono gli elementi che più ti affascinano del mondo della miscelazione?
Innanzitutto il rapporto d’interazione diretta con i clienti, poi la possibilità di sviluppare la mia creatività senza e sperimentare con gusti, tecniche e combinazioni inedite. Ho iniziato a lavorare in sala nel ristorante di un amico a Perugia ma non appena mi sono spostata dietro il bancone non mi sono più mossa da lì.
Come definiresti lo spirito di Gucci Giardino 25 e come lo interpreti tu?
L’allure del brand ha a che vedere con l’artigianalità, il culto della materia prima e dell’eleganza. Quando sono arrivata ho avuto modo di familiarizzare con il manifesto creativo di Alessandro Michele e cercato di portare nei miei cocktail l’ispirazione che trae dalla conoscenza della storia dell’alta sartoria contaminata con i linguaggi contemporanei. Nel mio lavoro non rinuncio mai alla qualità estrema degli ingredienti e alla resa estetica del drink: colore e presentazione raffinata sono fondamentali.
Mixology e gastronomia. Come lavori sul pairing tra miscelati e cibo?
Quella del food pairing è una delle frontiere più divertenti e sfidanti del nostro lavoro. Collaboriamo spesso con la cucina di Gucci Osteria e di solito operiamo in due modi: creando nel bicchiere composizioni che accompagnino armoniosamente il piatto o che invece si pongano in contrasto, dando suggestioni diverse. In ogni caso, la soddisfazione del cliente deve restare al centro.