ippolito 1845

Taste the Art, lo scrigno di vino e creatività di Ippolito 1845

Un cofanetto in edizione limitata lancia sei bottiglie d’autore e un progetto a sostegno del territorio calabrese.

Un uomo si affaccia da un balcone sul mare. Non è soltanto fermo a guardare un tramonto rosa all’orizzonte (o forse è l’alba?) ma tiene in mano una canna da pesca che fila dritta fino al pelo dell’acqua. A ben vedere, quello che si riflette sul mare non è un sole calante ma il profilo rotondo di una pesca matura. E quella appena descritta, invece dell’incipit di una pellicola surrealista o della copertina di un libro di racconti, è l’etichetta che l’illustratore Enrico Focarelli Barone — in arte Frelly — ha disegnato per la nuova veste del Pescanera, il Calabria Rosé Igt di Ippolito 1845 che è solo una delle sei bottiglie contenute in un cofanetto d’artista in edizione limitata. Il progetto è di quelli ambiziosi e un po’ visionari, si chiama Taste the Arted è stato presentato il 5 dicembre a Roma, nelle sale (e sulle tavole) del ristorante Per Me Giulio Terrinoni. Mentre vino e creatività sono settori sempre più spesso tangenti — etichette d’artista e installazioni in cantina non sono più una novità — il tratto particolare di questa campagna è il guardare oltre il perimetro dell’azienda per restituire al territorio un po’ del valore che nel tempo le ha regalato. Parliamo di 177 anni; tanto è lunga la storia dell’impresa degli Ippolito, oggi alla quinta generazione con Gianluca, Paolo e Vincenzo a condurre i quasi cento ettari vitati tra Cirò Marina e Cirò Superiore. Ci troviamo nella capitale enologica della Calabria, l’area dalle antichissime tradizioni vinicole dalla quale proviene l’80% del vino imbottigliato in regione, con un potenziale attrattivo e turistico ancora solo in parte sfruttato. E questo a causa di criticità e problematiche ben note. La vendita della tiratura di mille esemplari, contenente ciascuno sei bottiglie con etichette dal design d’autore, contribuirà a una forma di “sostenibilità sociale” — come l’ha definita Paolo Ippolito — sostenendo la raccolta fondi a sostegno del restauro di un’opera storico-artistica di grande bellezza, la cui scelta è stata condivisa proprio durante la presentazione del 5 dicembre. «L’opera è la Fontana del Principe, appartenuta ai principi Spinelli. Una struttura monumentale con tre archi, oggi abbandonata e in completo stato di degrado — ha raccontato Vincenzo Ippolito, aggiungendo: — Vogliamo creare un’oasi verde aperta a tutti e dimostrare che la sinergia tra gestione pubblica e imprenditoria privata può e deve cambiare la mentalità del territorio; questo non porterà benefici soltanto economici ma soprattutto sociali e culturali».

Se questi obiettivi saranno raggiunti, parte del merito sarà anche del giovane Frelly, illustratore 33enne di origine catanzarese (una squadra, quindi, 100% calabrese) che con il suo segno sintetico, brioso e sognante ha dipinto un “ritratto” personalizzato per ciascuna delle sei bottiglie più iconiche dell’azienda. «La sfida per me è stata riuscire a coniugare sulle etichette modernità e tradizione — racconta lui —. Ho voluto creare dei disegni che rispettassero lo spirito di Ippolito 1845, ne mantenessero la riconoscibilità ma che al contempo la reinterpretassero attraverso il mio linguaggio, veicolando elementi simbolici del nostro territorio, per far conoscere, insieme alla bontà del vino, anche la bellezza della regione».

È nata così una piccola collezione in sei capitoli che mette insieme un cielo color glicine affollato di nuvole sull’etichetta del Pecorello — il monovarietale che valorizza uno dei vitigni autoctoni più cari all’azienda; il profilo di una donna di spalle che ammira l’apertura sul “Marechiaro” (questo anche il nome del Cirò Bianco, da uve Greco Bianco) e una prospettiva notturna tra i pini marittimi, nella quale l’artista ha concentrato l’impressione di un sorso di Ripe del Falco, il potente ed elegante Cirò Rosso Classico Superiore Riserva. Umori e scenari che parlano ognuno di una sfumatura del vino di qui, riassunti su etichette ampie e verticali rese più larghe per accogliere al meglio le illustrazioni (descritte anche da una breve ma evocativa sinossi sul retro). Anche la forma delle bottiglie è stata aggiornata in modo da adattarsi al design del cofanetto, a sua volta dipinto con un orizzonte azzurro e un volo di mongolfiere. Tra il ricordo delle atmosfere luminose di Hopper e l’eleganza delle migliori réclame degli anni 30, Frelly e Ippolito 1845 raccontano una Calabria da cartolina, da scoprire di bottiglia in bottiglia.

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