Storicamente (e calcisticamente) rivali, ma accomunate dalla vicinanza territoriale e culturale e dalle tristi vicende legate alla pandemia che le hanno viste però trovare nuove sinergie, le due città lombarde di Bergamo e Brescia sono riuscite in un’impresa unica: essere elette, insieme, a Capitale italiana della Cultura 2023, per rinascere attraverso la bellezza e le iniziative culturali. E, statene pur certi, anche attraverso i sapori e le celebrazioni enogastronomiche.
D’altronde, si tratta di un terroir vocato per i vini – dalle rinomate bollicine della Franciacorta al Moscato di Scanzo bergamasco ma anche quelli che nascono tra Valle Camonica e versante bresciano del Lago di Garda, accanto a grandi oli extravergini – e pure per i formaggi: Bergamo e le sue valli costellate di alpeggi, in particolare, detengono anche il titolo di “Capitale Europea dei Formaggi” annoverando ben 30 prodotti tradizionali, 9 Dop casearie (dal Taleggio al Salva Cremasco) e i presidi Slow Food del formaggio fresco Agrì di Valtorta e lo Stracchino all’antica delle valli orobiche (mentre in provincia di Brescia nascono il caprino Fatulì, il Bagoss di Bagolino, lo Stilter stagionato in grotta e lo Storico Ribelle). Produzioni d’eccellenza hanno anche valso alla Città dei Mille, dal 2019, l’ingresso nella rete delle Città Creative Unesco.
Anche il panorama culinario locale è notevole, e spazia dal rinomato ristorante tristellato della famiglia Cerea a Brusaporto – Da Vittorio – ai tanti astri che brillano sulle sponde del lago di Garda a cominciare dal Lido 84, il ristorante dei fratelli Camanini a Gardone Riviera, per un totale di 15 insegne stellate nel territorio di East Lombardy che, includendo anche Cremona e Mantova, nel 2017 ha meritato il titolo di Regione Gastronomica Europea. Una ricchezza importante anche dal punto di vista turistico che trova una vetrina internazionale strategica nel progetto Taste & Buy, infopoint enogastronomico ospitato nell’Area Partenze dell’Aeroporto di Milano Bergamo, inaugurato lo scorso aprile per raccontare e proporre il “saper fare” di ristoratori e produttori agroalimentari locali e invitare a mettere in programma un ritorno o a portare a casa un souvenir gustoso.
Nel corso del 2023 poi, in occasione dell’anno da Capitale della Cultura, saranno numerose le iniziative dedicate e i menu o le preparazioni creati per celebrare l’evento.
A Brescia ha inaugurato a fine gennaio Forme, nuovo progetto fine dining ospitato in un’antica corte ottocentesca nella prima zona agricola a sud del centro cittadino di Brescia e oggi spazio polifunzionale che accoglie il quartier generale di Atena (società specializzata nella formazione, proprietaria del ristorante), il Sottoforme Bistrò e il locale che prende il nome tanto dagli oggetti di design che ne abbelliscono le sale quanto dal paese di origine della chef Arianna Gatti, in provincia dell’Aquila. Diplomatasi ad Alma e dal 2013 sous-chef del Miramonti L’Altro a Concesio, la chef propone piatti elaborati ma ben riconoscibili e due percorsi degustazione in cui i sapori del territorio abruzzese dialogano con quelli del Bresciano: vedi il Capriolo, radicchio e genziana. Tra i dessert, poi, c’è (Ri)scoperta che Gatti ha dedicato alla Capitale Italiana della Cultura 2023 rappresentandovi la Vittoria Alata, statua bronzea tra i simboli di Brescia: mousse di litchi e cioccolato bianco con gel di lamponi e pralinato di sesamo, decorata dalla silhouette della scultura polvere di sesamo nero e cialde croccanti a forma di ali, ritrovate a parte durante gli scavi.
Alla celebre statua era dedicata anche la prima delle pizze che Antonio Pappalardo, pizzaiolo di origini campane, ha deciso di proporre nel corso di tutto l’anno in omaggio all’evento che coinvolge la città dove ha aperto Inedito, il suo secondo locale dopo La Cascina dei Sapori di Rezzato (a poca distanza da Brescia), per il format ad hoc Brescia Capitale – Pizza, cultura e territorio. Creata a quattro mani con lo chef Stefano Baiocco di Villa Feltrinelli – due stelle Michelin a Gargnano – e presentata tra dicembre e gennaio, la pizza Vittoria Alata era condita con coregone del lago d’Iseo, puntarelle e burro alle sarde di Montisola. Un’anticipazione del calendario che nel 2023 vedrà avvicendarsi ogni due mesi in menu una pizza fuori carta dedicata alla città invitando (con tanto di flyer informativo ad hoc) ad andare alla scoperta di luoghi noti e meno noti del territorio partendo da Il Castello di Brescia, dal 15 gennaio al 28 febbraio: mais croccante, cipolla bionda, capulì, toma di bruna e strachì quader. Seguiranno il Capitolium (dal 15 marzo al 30 aprile), il Museo Santa Giulia (dal 10 maggio al 30 giugno), il Teatro Grande (dal 10 luglio al 31 agosto), Piazza Duomo (dal 10 settembre al 31 ottobre)e la Torretta dell’orologio in Piazza Loggia (dal 10 novembre al 31 dicembre), narrati da topping realizzati con prodotti locali scelti da fornitori della zona come la piccola latteria Il Bagnolo, la pescheria Soardi di Montisola, gli ortaggi di Armonia Verde e tanti altri, e abbinati a vini delle migliori cantine della zona.
È un ex magazzino ferroviario trasformato in spazio polifunzionale grazie a un progetto di riqualificazione urbana Areadocks, grande complesso poco distante dal centro storico di Brescia che – suddiviso in cinque aree dedicate a cultura, servizi, negozi pop up, architettura e ospitalità e ristorazione con un boutique hotel, quattro ristoranti tra cui il giapponese Oriental e la steakhouse Seconda Classe, diversi cocktail bar e una gelateria-pasticceria – è stata selezionata come meta di riferimento per l’edizione 2023 di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.
A Bergamo, il ristorante gourmet Le Terre ospitato dal polo ricettivo Life Source – inaugurato nel settembre 2021 alle porte della città e incentrato su benessere e relax –, celebra il territorio, i suoi prodotti e l’evento attraverso una serie di cene stellate in cui fin da ottobre 2022 lo chef resident Enzo Pettè, autore di una cucina creativa con approccio healthy, ospita colleghi della rete JRE-Jeunes Restaurateurs d’Europe: restano in programma quella del 16 febbraio con il croato Saša Began del ristorante Foša e quella del 14 marzo con il belga Antoine Guilmot del ristorante Nowa.
Anche il mondo del vino partecipa alle celebrazioni. È il caso, ad esempio, di Vite Operose, progetto artistico inaugurale di Casa dei Talenti Berlucchi, nuovo contenitore progettuale finalizzato alla realizzazione di programmi culturali di rigenerazione e promozione del territorio della Franciacorta diretto da Caroline Corbetta, curatrice d’arte contemporanea e membro del Comitato Scientifico di Academia Berlucchi. Commissionato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, il ciclo di laboratori Vite Operose – ideato dall’artista visivo Valerio Rocco Orlando – è un progetto artistico partecipato e diffuso che nasce in Franciacorta per svilupparsi, nel corso del 2023, tra Bergamo e Brescia. Dal primo ciclo, svoltosi durante il mese di gennaio a Palazzo Lana, Orlando (che ha indagato la dimensione operosa della Franciacorta coinvolgendo un gruppo di collaboratrici e collaboratori della Guido Berlucchi) ha ideato e realizzato la prima scultura-scritta al neon che verrà inaugurata a Borgonato, in Franciacorta, nei pressi dell’azienda, il 10 marzo in occasione della 4° edizione dell’appuntamento annuale Academia Berlucchi. Ne saranno realizzate altre due, posizionate nelle due città Capitale, grazie anche alla collaborazione con Fondazione Brescia Musei e GAMeC – Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
Nasce invece dal lavoro congiunto tra il Consorzio Artigiani Pasticceri di Bergamo presieduto da Andrea Bonati e il Consorzio Artigiani Pasticceri di Brescia guidato da Luigi Groli il dolce creato per la Capitale: si chiama Battito – l’incontro della dolcezza e sarà presentato ufficialmente a fine febbraio e proposto da marzo in poi.
