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Mangiare bene sulla spiaggia? Basta scaricare l’App di Cucinamare

Da questa estate è disponibile la prima guida italiana dedicata alla ristorazione balneare con quasi 200 indirizzi segnalati, dallo stellato pieds dans l'eau al bar-trattoria on the beach.

Secondo il WWF, le coste italiane (parliamo di circa 8mila chilometri) negli ultimi cinquant’anni sono la porzione di territorio che è stata maggiormente trasformata dall’uomo. Oltre a un’operazione diffusa di cementificazione, ci sono però luoghi che ancora dialogano in modo armonico con il mare, confermandosi felici rifugi estivi che per molti gourmand sono diventati un valido motivo per frequentare una determinata spiaggia, anche solo per un ottimo spaghetto alle vongole o una fragrante frittura di calamari.
Come trovarli? Ci pensa l’App di Cucinamare, la prima guida italiana dedicata alla ristorazione balneare. Le menti (e buone forchette) artefici di questo progetto sono Antonio Boco (critico enogastronomico che collabora anche con la nostra testata) e il collega Fabio Starnini, i quali hanno coinvolto una fitta rete di autori specializzati (la redazione è composta da Marina Ciancaglini, Amelia De Francesco, Luciana Squadrilli e Michela Zepparelli; tra i collaboratori speciali compaiono le firme di Salvatore Cosenza, Valentina Di Camillo, Gugliemo Gigliotti, Eleonora Guerini, Alfonso Isinelli, Pierpaolo Penco, Alessandra Tibollo, Eugenia Torelli) per selezionare quasi 200 indirizzi a misura di buongustaio che mappano tutta la nostra penisola.

«Le strutture sulla spiaggia fanno parte della storia e dell’identità italiana – commenta Boco, condividendo con noi la genesi della guida –, evocando vacanze d’altri tempi, spensieratezza ma anche una precisa idea imprenditoriale. A tutto questo, negli ultimi anni, si è unita una qualità crescente della proposta gastronomica sotto ogni punto di vista. Sul piano della ristorazione i passi avanti sono notevoli e ci sembrava il momento giusto per raccontare una simile evoluzione». Una riflessione fondamentale per pensare già agli step successivi: «Dobbiamo sicuramente migliorare la guida sul piano tecnico e dei contenuti, a cominciare dall’usabilità dell’app. Ci saranno certamente delle nuovi ingressi nelle prossime settimane. Nel 2024 probabilmente istituiremo dei premi speciali».

Come funziona Cucinamare

L’App è in costante aggiornamento: la sua attualità e affidabilità sono assicurate dalle segnalazioni di nuovi indirizzi, ma anche dall’uscita di scena di insegne non più meritevoli. Anche la sua fruibilità – l’applicazione è scaricabile gratuitamente per dispositivi iOS e Android – è decisamente smart. La mappa dei ristoranti è contraddistinta da cinque icone corrispondenti alle diverse categorie: stabilimento balneare con ristorante annesso, ristorante e stabilimento con gestioni separate, ristorante su spiaggia libera, ristoranti di alta cucina sul mare e il trabocco, suggestiva struttura che caratterizza le rive di Abruzzo e Puglia, tra le “sezioni speciali”. Basta attivare la geolocalizzazione sul proprio smartphone per trovare sulla mappa i locali nelle vicinanze, oppure digitare il nome che si preferisce per scoprire l’eventuale segnalazione. Ciascuna realtà ha il proprio biglietto da visita: il sistema offre la possibilità di leggere una scheda dettagliata in merito alla proposta enogastronomica, alla location, all’utilizzo delle materie prime, oltre a prezzi e servizi principali (anche dello stabilimento).

Le insegne più originali

Se per storicità e offerta la menzione di alcuni nomi non sorprende – come non citare l’iconico Bagno Patrizia in Versilia, là dagli anni 60, di cui sono celebri i suoi spaghetti allo scoglio oppure la locanda sul mare de Il Bikini all’inizio della Penisola Sorrentina –, in guida non mancano realtà che nel corso degli anni hanno investito per elevare il concetto di alta cucina iodata entrando nell’olimpo stellato, come Torre del Saracino di Gennaro Esposito o Il Tino di Lele Usai. Fuori dalle solite rotte, ci sono degli indirizzi che hanno colpito per la buona cucina in contesti d’eccezione. In provincia di Trieste, ad esempio, ha sorpreso Cost, terrazza sul mare con vista sul golfo e sul castello di Duino, per la proposta culinaria contemporanea e sfiziosa dalla colazione alla cena. Scendendo lungo la Costa Adriatica, il lido Scalo Zero a Senigallia ha fatto della pizza, sia in formato tonda che stirata, il suo focus. Sconfinando in Abruzzo e proseguendo verso Termoli, c’è lo Svevia on the beach, progetto di ristorazione del Cala Sveva Beach Club che mette a disposizione anche servizi di ospitalità diffusa nel centro storico della città. Nella zona dei trabocchi abruzzesi, Ostinati Restaurant è un’esperienza tutta da vivere: si mangia sospesi sul mare con un menu degustazione che valorizza il territorio rispettando la stagionalità dei prodotti. Un’altra palafitta c’è anche sul Tirreno, per la precisione a Sperlonga, dove Bazzano Beach promuove una cucina casalinga che ha il sapore di una genovese di mare con il tonno stracotto come fosse vitello. Tra le spiagge che hanno particolarmente affascinato i redattori della guida, c’è quella di Laurito, gemma positanese seminascosta (infatti, si raggiunge esclusivamente con un gozzo via mare), dove dal 1968 sorge lo stabilimento con annesso ristorante Da Adolfo: una volta qui, perdetevi tra il blu delle acque e quell’imperdibile mozzarella alla griglia che profuma delle foglie dei limoni in cui viene cotta, le stesse che crescono su queste spiagge.

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