Roma

La prima pasticceria nipponica di Roma ha aperto un ristorante di cucina del Kansai

Hiromi La Maison è la nuova insegna ispirata al Sol Levante con un'importante collezione di sake, giardino zen e corsi di lingua e calligrafia giapponesi.

Se ormai da qualche lustro il Giappone ha conquistato il palato degli italiani tra sushi, ramen e tempura, ultimamente abbiamo assistito a un’evoluzione della cultura gastronomica del Sol Levante. Si è passati da una definizione generica di tavola giapponese a quella più specifica di cucina Kaiseki, che a Roma ha trovato casa da Kohaku, o di quella della regione del Kansai, famosa soprattutto per il sake e per il wagyū di Kobe, perfezionata dalla nuova apertura romana di Hiromi La Maison. Dopo il successo di Hiromi Cake, la prima pasticceria giapponese contemporanea in Italia inaugurata nel 2018, la stessa proprietà ha sviluppato un focus inedito sulla ristorazione con un format che presto diventerà all day long, dalle colazioni fino al dopocena.

Al momento la porta d’accesso per il Sol Levante al civico 24 di via Reggio Emilia, in zona Porta Pia, introduce a un lungo corridoio le cui pareti sono attraversate dalle etichette di sake esposte nelle nicchie (un totale di circa 160 bottiglia, disponibili anche per l’asporto, di cui 25 alla mescita) da scegliere con l’ausilio di uno dei maestri di sake presenti in sala; dopo essersi lasciati alle spalle il bancone e la sala che conta anche dei tavoli bassi in stile giapponese ai quali inginocchiarsi indossando uno dei loro kimoni, si raggiungere il giardino zen nel cortile interno (una rarità per gli spazi a cui solitamente il quartiere ci ha abituato), realizzato dall’artista giapponese Akiyama Nobushige, un luogo che ipnotizza anche solo per il rilassante suono emesso dalla fontana da cui sorga l’acqua da rubinetti in canna di bambù e per la pace generata dalla vista dei geometrici bonsai.

Oltre a essere un locale strategico per l’inarrestabile produzione di dolci – il laboratorio di pasticceria serve oltre 250 ristoranti fino a 100mila pezzi al mese –, Hiromi La Maison dal mese di ottobre è pronto a organizzare corsi di lingua e di calligrafia giapponesi e impartisce lezioni di pasticceria tradizionale orientale. Sia a pranzo che a cena in carta è presente il sushi del maestro Aiuchi Takehiko, che include sempre Negitoro Maki composto da hosomaki di toro, ventresca di tonno bluefin e cipollina e Okasan roll con filetto di spigola in tempura ricoperto da mango, alga nori, riso, patata dolce croccante e lime. Il menu vanta anche un’ampia selezione di ramen, per citarne uno c’è l’Hokkaido a base di brodo di maiale e miso, servito con uova, alga nori, wakame, pancetta di maiale arrostita e taglioni di pasta fatti in casa dallo chef, così come il dashi, tipico brodo giapponese preparato a regola d’arte ogni mattina, che dà quell’inconfondibile sapore umani della cucina nipponica. Tra le portate “tradizionali” incuriosisce il Kakuni, uno stufato di spalla di maiale cotto a fuoco lento in salsa giapponese a base di soia, zenzero, sake e aglio mentre non mancano evergreen come il tataki di tonno o di salmone e gyoza.

Maggiori informazioni

Hiromi La Maison
Via di Reggio Emilia, 24  Roma
hiromimaison.it

 

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