Come in ogni presentazione della Guida Michelin abbiamo dovuto attendere la fine per l’applauso più fragoroso che quest’anno è stato condiviso per l’inaspettato annuncio di ben due nuovi tristellati. Si tratta di Norbert Niederkofler che con il suo Atelier Moessmer a Brunico passa da zero a tre stelle in un solo colpo, mentre il massimo riconoscimento della Rossa torna dopo tanto tempo a far brillare il Sud Italia con Quattro Passi di Antonio Mellino. Una sorpresa che ha fatto gioire il pubblico presentata al Teatro Grande di Brescia che quest’anno ha accolto la 69esima edizione della Guida Michelin Italia, concludendo così con il 2024 il triennio in Franciacorta, destination partner dal 2021.
Ad aprire la cerimonia è stato il direttore internazionale delle Guide Michelin, Gwendal Poullennec: «Quest’anno l’Italia ha raggiunto la cifra record di stelle». Il nuovo firmamento è composto da 395 macaron distribuiti in tutta la Penisola: trecentoquarantadue 1 stella (ventisei nuovi ingressi), quaranta 2 stelle (cinque nuovi ingressi), tredici 3 stelle (due nuovi ingressi), cinquantotto stelle verdi (tredici nuovi ingressi). Ecco i nuovi numeri del panorama stellato italiano che conferma il coinvolgimento di tantissimi giovani (un terzo dei nuovi ingressi sono under 35 e ben quattro under 30) e continua a valorizzare le eccellenze regionali con Lombardia, Campania, Toscana e Umbria (da oggi brillano tre stelle in più nella sola provincia di Perugia) in testa.
Ad aprire le danze è stata l’assegnazione dei consueti premi speciali con Marta Cotarella di Intrecci – Scuola di Alta Formazione che ha annunciato il nome di Federica Gatto del ristorante Cetaria a Baronissi in qualità di vincitrice del Premio Servizio di Sala 2024. Dopo il benvenuto iniziale di Silvio Brescianini, il Presidente del Consorzio Franciacorta è tornato sul palco per svelare il nuovo Premio Sommelier 2024 assegnato a Marzio Lee Vallio di Esplanade a Desenzano del Garda.
Da quest’anno c’è anche una nuova categoria di premi speciali: si tratta di Passion Dessert, supportata da Molino Dallagiovanna che valorizza il momento del dolce come “ciliegina sulla torta di un ottimo pasto”, premiando i ristoranti che hanno una visione dei dolci eccezionale e di qualità: Enoteca Pinchiorri (Firenze), I Tenerumi (Vulcano), Antica Corona Reale (Cervere), Fre (Monforte d’Alba), La Peca (Lonigo), Arnolfo (Colle di Val d’Elsa), Angelo Sabatelli (Putignano), Harry’s Piccolo (Trieste). Tra questi nomi ne ritorna uno che è salito nuovamente sul palco per ritirare il premio di Chef Mentore by Blancpain, ovvero Gaetano Trovato del bistellato Arnolfo, chef d’ispirazione per intere generazioni che, allo scoccare dei quarant’anni di attività, è parte della cucina italiana anche attraverso i professionisti che sono cresciuti al suo fianco.
A conferma di quanto i giovani rappresentino la linfa vitale di un settore in continua evoluzione, c’è un premio che supporta le nuove generazioni: il premio Giovane Chef quest’anno porta il nome di Maicol Izzo di Piazzetta Milù (Castellammare di Stabia), “giovane sì, ma in grado di realizzare una cucina matura che stupisce per la sua straordinaria capacità di innovazione” che, con sua doppia sorpresa, ritira anche la seconda stella Michelin. A meritare la deviazione, però, sono anche quattro nuovi ingressi con una doppietta che fa passare direttamente da zero a due sia La Rei Natura de Il Boscareto Resort sia Verso, novità milanese dei fratelli Capitaneo.
Nuove 1 stella Michelin
Ada, Ada Stifani (Perugia)
Alici, Crescenzo Scotti (Amalfi)
Orma, Roma Roy Caceres (Roma)
Vignamare, Giorgio Servetto (Andora)
Horto, Alberto Toè (Milano)
La Coldana, Alessandro Proietti Refrigeri (Lodi)
Osmosi, Mirko Marcelli (Montepulciano)
Nin, Terry Giacomello (Brenzone sul Garda)
Bluh Furore, Vincenzo Russo (Licinella-Torre di Paestum )
Casa Mazzucchelli, Aurora Mazzucchelli (Sasso Marconi)
Contrada Bricconi, Michele Lazzarini (Oltressenda Alta)
Sui Generis, Alfio Nicolosi (Saronno)
Votavota, Giuseppe Causarano (Marina di Ragusa)
La Magnolia, Marco Bernardo (Forte dei Marmi)
Saporium, Ariel Hagen (Firenze)
Elementi, Andrea Impero (Torgiano)
Vite, Simone Selva (Lancenigo)
Un Piano nel Cielo, Leopoldo Elefante (Praiano)
Il Marin, Marco Visciola (Genova)
Il Fagiano, Maurizio Bufi (Fasano del Garda)
Crocifisso, Marco Baglieri (Noto)
Cortile Spirito Santo, Giuseppe Torrisi (Siracusa)
Il Visibilio, Daniele Canella (Castelnuovo Berardenga)
Dolomieu, Fiorenzo Perremuto (Madonna di Campiglio)
Une, Giulio Gigli (Capodacqua)
Wood, Amanda Eriksson (Breuil-Cervinia)
Nuove 2 stelle Michelin
Piazzetta Milù, Maicol Izzo (Castellammare di Stabia)
Andrea Aprea, Andrea Aprea (Milano)
George Restaurant, Domenico Candela (Napoli)
La Rei Natura, Michelangelo Mammoliti (Serralunga d’Alba)
Verso, Mario e Remo Capitaneo (Milano)
Nuove tre stelle Michelin
Atelier Moessmer, Norbert Niederkofler (Brunico)
Quattro Passi, Antonio Mellino (Massa Lubrense)
Stella Verde
Grow Restaurant, Matteo Vergine (Albiate)
Hyle, Antonio Biafora (San Giovanni in Fiore)
Oasis Sapori Antichi, Serena Falco e Michelina Fischetti (Vallesaccarda)
Horto, Alberto Toè (Milano)
Radici, Mirko Gatti (Como)
Dal Pescatore, Nadia e Giovanni Santini (Canneto sull’Oglio)
La Cerreta Osteria, Enrico Bellino (Sassetta)
Coltivare, Luca Zecchin (La Morra)
Saporium, Ariel Hagen (Firenze)
Saporium, Ariel Hagen (Chiusdino)
Il Piastrino, Riccardo Agostini (Pennabilli)
Vesparia, Fabio Cappiello (Norcia)
Atelier Moessmer, Norbert Niederkofler (Brunico)