L’apertura a inizio 2022 del W Rome, la prima del brand in Italia, ha marcato in modo significativo il rinascimento non solo di via Veneto ma di tutta l’hôtellerie romana, che nel frattempo si è arricchita di altri importanti progetti. L’offerta, trasversale e declinata in ogni ambito, è firmata da un vero dream team, tra cui Pier Daniele Seu e Fabrizio Fiorani (già premiati nelle scorse edizioni come Best Pizza Chef e Best Pastry Chef Under 35). A tenere le fila di tutto è il general manager Christian Zandonella, che abbiamo intervistato.
Cosa rappresenta questo premio per il team del W Rome?
È un importante riconoscimento di un grande lavoro e di un’idea forte, nata prima dell’apertura. Essendo un brand internazionale, avevamo inizialmente pensato a concept asiatici oppure a chef inglesi, ma alla fine abbiamo voluto dare un’impronta fortemente italiana – anche se penso che non ci sia nulla di più esotico della cucina siciliana di Ciccio Sultano – e abbiamo scelto un gruppo coeso, fatto di professionisti e amici che già si conoscevano, con prodotti ristorativi autentici e di grande personalità. Il rooftop, ad esempio, ospita la pizza di Seu perché non volevamo che fosse solo una delle tante terrazze romane.
Avete in qualche modo fatto da apripista alla new wave del settore alberghiero a Roma, come sta cambiando la città da questo punto di vista?
Erano passati molti anni dall’ultima apertura significativa. A Roma c’è ancora molto spazio e la crescita del settore sarà un beneficio per tutti. Dopo l’inaugurazione ho fatto subito un giro a via Veneto e ho avuto un po’ di paura nel vedere la strada ferma agli anni 80, senza nessuna novità, ma ora il quartiere sta rinascendo e diventerà una sorta di global village. Anticipare le altre aperture internazionali ci ha permesso di ottenere grande attenzione dai media.
Qual è l’aspetto distintivo del W Rome più apprezzato dai clienti?
Sicuramente la trasversalità: molti ospiti decidono di restare in hotel più sere consecutive perché hanno diverse opzioni a disposizione, da una cucina italiana di qualità all’aperitivo in giardino all’esperienza più casual della pizza in terrazza. Anche la colazione è particolarmente curata e apprezzata. Un altro fattore di successo è la democratizzazione dell’offerta che ha convinto anche il pubblico romano esterno, sempre più numeroso.
Quali saranno le novità dei prossimi mesi?
Abbiamo appena lanciato Giumanji, un calendario di eventi interattivi a tema culinario e mixology, ispirati in maniera ludica alla pellicola Jumanji, esclusivamente per Giano Restaurant. È un gioco – condotto dallo chef Ciccio Sultano e dall’executive chef Nicola Zamperetti, insieme a Mattia Capezzuoli, bar manager W Lounge (che ha preso il posto di Emanuele Broccatelli, ndr) – per guidare gli ospiti alla scoperta di nuovi sapori e abbinamenti in cui ospiteremo diverse realtà romane come ad esempio Pipero, in programma il prossimo febbraio.
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“Il fare che nasce dal sapere”: lo slogan ben identifica le peculiarità di Treccani Accademia – la scuola di management dello storico Istituto della Enciclopedia Italiana – che offre contenuti di spessore avvalendosi di docenti qualificati, professionisti di settore e un network che garantisce il dialogo con enti, aziende e istituzioni. Il progetto formativo applica l’approccio sartoriale a diversi temi: dall’arte e la cultura all’enogastronomia e il turismo; dalla gestione d’impresa e comunicazione alla psicologia e il diritto. La metodologia didattica innovativa è basata su un apprendimento concreto tanto in aula quanto nelle attività outdoor, presentando esempi reali e modelli imprenditoriali. Oltre ai Master Post Laurea ed Executive e alle proposte di Formazione Aziendale, c’è la possibilità di seguire corsi e masterclass anche tramite live streaming o lezioni on demand.
