Dry January

Pausa dall’alcol: come (ri)organizzare un angolo bar di livello

Se vi dicessimo che potreste non accorgervi che il vostro Gin Tonic è senza gin? Prendiamo spunto dal Dry January per selezionare etichette analcoliche che sono altrettanto buone (se non migliori) delle classiche. 

Anno nuovo, nuove abitudini. Gennaio è per tutti il mese della ripartenza e per stare al passo con i buoni propositi bisogna darsi degli obiettivi. A intercettare questi bisogni pensano iniziative globali come Veganuary che invita a riflettere sul consumo consapevole di “cibi” alternativi alle proteine di origine animale o Dry January, challenge di origine anglosassone promossa da Alcohol Change UK che dal 2013 vuole convincere le persone a prendersi una pausa dall’alcol almeno per 31 giorni. Una sfida che accoglie sempre più adesioni anche alla luce del successo ottenuto dalle bevande analcoliche che hanno elevato la loro reputazione che un tempo le relegava a seconda scelta. Se nell’abbinamento al ristorante la via analcolica cerca di farsi strada, senza grandi differenze di prezzo con il wine pairing classico – da Sintesi ad Ariccia, ad esempio, l’abbinamento di succhi e kombucha per sette portate ha un valore di 60 euro, mentre l’equivalente percorso al calice di 70 euro –, nelle drink list dei più noti cocktail bar i due menu viaggiano spesso in parallelo, senza considerare che il trend di prodotti low alcohol è un mercato in costante espansione su cui hanno investito diversi brand. Così anche a casa, oltre a tenere un ottimo sciroppo e la tonica preferita, non c’è momento migliore dell’anno se non questo per rifornire l’angolo bar di casa puntando tutto sulla bassa gradazione alcolica.

Seedlip

Il brand londinese fondato nel 2015 da Ben Branson è uno degli spirits senza alcool più apprezzati nel settore della mixology: a Firenze Martina Bonci (premiata ai Food&Wine Awards 2022 come Best Bartender Under 35 ) da Gucci Giardino 25 lo propone nel mocktails Bloom a base proprio di Seedlip Garden 108 (piselli, timo, rosmarino e menta) con barbabietola, lampone e limone. Dietro al bancone milanese di Exit Pastificio Urbano – sotto la guida dello chef stellato Matias Perdomo – i bartender utilizzano la sua variante Spice (una miscela calda di cardamomo e pimento con note di agrumi) nel Palomino, insieme al lime e alla soda di pompelmo rosa. 

Amàrico

Emanuele Genovese dopo anni di studi a Londra, ha ideato questo distillato da gustare al momento dell’aperitivo, in omaggio al classico vino amaricato italiano, il Vermouth e bitter. L’etichetta Amàrico Aperitivo, che ricorda il classico Americano, è un’esplosione di sapori dove spiccano arancia amara e limone, mentre Amàrico Rosso è un blend di ciliegia, pompelmo e chinotto con sentori di rosmarino e noce moscata.

Oppure

Si tratta forse dell’approccio più contemporaneo e visionario nell’universo no alcol. Un mix di botaniche composto da erbe mediterranee, spezie e ginepro che si fondono con finger lime, bergamotto e rosmarino regalando un finale amaro dal carattere erbaceo. Può accompagnare una tonica con ghiaccio per un Gin Tonic alternativo. Presente online, è disponibile anche a Milano Tenoha, Portrait, Gelsomina o al Franco’s Bar di Amalfi.

Atopia

Dalla creatrice di Hendrick’s Gin, Lesley Gracie, nasce Atopia distillato di arancia, ginepro, coriandolo, radice di angelica e limone che fa parte della famiglia dei no-low alcohol spirits, contenendo solamente lo 0,5% di gradazione alcolica. Come berlo? Esprime il meglio di sé con l’Indian Tonic.

Lyre’s

Fondata nel 2019, prende spunto dagli alcolici più popolari del mondo per produrre bottiglie, specialmente liquori, dalla gradazione alcolica inesistente, come l’Italian Spritz, con rabarbaro, arancia amara e sentori agrumati, o l’Amaretto, il bestseller della compagnia, composto da acquavite senza alcol che cattura l’essenza del liquore tipico italiano.

Vermouth Vol0

Un marchio che s’inspira e reinterpreta i grandi classici della mixology (tra cui anche il gin e i tradizionali amari) in chiave analcolica e naturale. Il Vermouth al gusto di melograno, artemisia e coriandolo ha piacevoli sentori mediterranei che ne suggeriscono l’uso al momento dell’aperitivo.

Amaro Lucano Zero°

Nonostante i suoi 130 anni di storia, anche Amaro Lucano guarda al futuro. Tra le novità più recenti oggi si trova la versione alcol free dell’antica ricetta messa a punto dal Cavalier Pasquale Vena, un prodotto che conserva i sapori e omaggia la storia del celebre amaro da fine pasto.

Nio Cocktails

I più pigri (e meno abili con shaker e strainer) dovranno ringraziare Luca Quagliano per aver creato una linea di premium cocktail pronti all’uso insieme all’amico Alessandro Palmarin. A firmare le ricette è Patrick Pistolesi – founder di Drink Kong, locale romano al numero 21 nella 50 Best Bars – chiamato in qualità di master mixologist anche per i premiscelati dedicati al Dry January. In questa sezione si contano cinque opzioni analcoliche, come il Lemongrass Citrus con MeMento (versione analcolica di un distillato tradizionale), sciroppo lemongrass Monin, sciroppo di lime 1883 e sciroppo Granatina Toschi, mentre il Tanqueray 0.0% è usato nel Violet Vamp.

Maggiori informazioni

In apertura: uno dei prodotti della linea alcol free Seedlip

 

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