Nell’ormai nota rotta gastronomica romana di Centocelle, consolidata da esponenti come Francesca Barreca e Marco Baccanelli, meglio conosciuti come The Fooders, che nel 2006 avviarono in via delle Rose il progetto di Mazzo, oggi (ri)aperto in zona San Lorenzo, come anche dal primo indirizzo di 180grammi, poi trasformato nella sede per l’asporto di Jacopo Mercuro, Menabò è una certezza per chi cerca un’esperienza rassicurante e senza sovrastrutture. Nel bistrot dei fratelli Paolo (chef) e Daniele (maître e sommelier) Camponeschi il gusto è netto e verticale: “una trattoria resistente alle mode e all’estetica priva di contenuto” come amano definirla i due fratelli, che nell’ultima edizione della Michelin sono entrati in guida nella categoria Bib Gourmand (i ristoranti con il miglior rapporto qualità prezzo).
Una carta che recita solitamente quattro piatti per ogni voce del menu, dove la materia prima viene valorizzata in ogni sua caratteristica. Dal Fegato di maiale nella rete con cipolla rossa e alloro potente nella sua estrema semplicità, alla Crespella di farina di castagne con ricotta gorgonzola e funghi ricca di gusto e emblematica per fare una rassegna dei migliori prodotti stagionali. Se la romanità è (e)seguita alla lettera nella versione invernale del Rigatone alla gricia con carciofi e menta, i Maltagliati integrali con cinghiale, cavolo nero e ricotta affumicata sono un’esplosione di sapori, così come la Crépinette di Anatra ripiena di fichi, verza e noci con fondo alla cacciatora.
Daniele applica la stessa filosofia culinaria di Paolo all’interessante, originale e profonda lista dei vini di Menabò, in cui le tre zone di Champagne, Bordeaux e Borgogna sono ben rappresentate – a fine pasto consigliamo di assaggiare il passito di Ustica Hibiscus Zhabib, dalle intense note di albicocca disidratata.
Nel lavoro costante sugli ingredienti di prima qualità, uno spazio nel menu viene spesso riservato ai legumi: da provare gli Gnocchi di pane con ceci, ristretto di pesce al curry e sgombro bruciato. Niente scuse per tentare una replica casalinga: trovate la ricetta completa a questo link.