uovo colomba

Uova che si credono colombe

E viceversa: pasticceri, chef e gelatieri giocano con forme e ingredienti per proporre assaggi diversi dal solito da portare in tavola per la Pasqua.

In questo caso, che sia nato prima l’uovo (di cioccolata, abitudine introdotta a corte nel Settecento da Luigi XIV di Francia) della Colomba, commercializzata da Motta a Milano negli anni 30 del Novecento – anche se probabilmente pendendo spunto da leggende e usanze assai più antiche – non è in dubbio. Eppure, sulle tavole italiane quest’ultima batte il primo: secondo l’indagine svolta da AstraRicerche per Grappa Libarna (brand di Gruppo Montenegro) su un campione di oltre mille persone tra i 35 e i 75 anni, quasi il 60% degli italiani (in particolare gli uomini della Gen X e le donne “Baby Boomers”) indicano il dolce lievitato come simbolo della tradizione gastronomica pasquale, mentre il 55,3% sceglie l’uovo di cioccolato, ché naturalmente l’una non esclude per forza l’altro (e uno su quattro brinda con la grappa, ma questa è un’altra storia).

Per chi fosse indeciso, o appunto non volesse rinunciare a nessuno dei due dolci, c’è un’altra soluzione, proposta ormai da qualche anno da chef e pasticceri da nord a sud. Ovvero, il mix interessante tra impasto lievitato e profilo ovale, giocando con le forme e utilizzando il cioccolato come graditissimo trait-d’union.

Tra i primi a pensare qualcosa del genere è stato Andrea Tortora, il pasticcere e lievitista lombardo che con il suo progetto AT Pâtissier propone ben due crossover: L’Uovo di Tortora vede un soffice e profumato impasto, con i classici aromi agrumati della Colomba e un croccante glassato con mandorle e nocciole; ma ci sono anche le versioni ai tre cioccolati – Fondente, Gianduia del Piemonte e Latte – con guscio di cacao e nocciole, quella che al burro sostituisce l’olio extravergine e si arricchisce di albicocche e vaniglia Bourbon con glassa di nocciole e mandorle siciliane, e la limited edition di quest’anno, con albicocche e vaniglia Thaiti e glassa alla Nocciola tonda gentile trilobata d’Alta Langa. Ma c’è pure il PandUovo, lievitato altrettanto delizioso ma più essenziale, senza farce o glasse ma profumato di miele e vaniglia, che mette in risalto la lievitazione e le linee perfette della forma ovale. Tutte le versioni sono confezionate nella bella latta – in tinte pastello, o nella versione Silver per la limited edition – frutto della collaborazione fra l’illustratore Gio Pastori e il giovane designer Marco D’Andolfi; e per i più golosi, si possono accompagnare con la Tortorella, squisita crema spalmabile alle nocciole del Piemonte.

Nel suo laboratorio di Pordenone, Antonio Follador – oltre a colombe di diversi tipi, Veneziane della tradizione veneta e gubane di quella friulana, che si trovano in vendita anche negli store Rinascente – sforna la divertente novità dell’Ovo: in questo caso l’impasto della colomba prende la forma di un mezzo uovo, farcito con pasta di pistacchio di Bronte Dop lavorata a cremino e amarene candite nella versione Pistacchio e Amarene ricoperta da glassa di cioccolato bianco al pistacchio e granella di pistacchi, e con cioccolato al latte e albicocche Tonde di Costigliole nella versione Glacé e albicocca, dal guscio croccante di cioccolato e mandorle.

In Veneto, lo chef Massimiliano Alajmo – che all’uovo e alla sua forma ha dedicato grande attenzione e svariate creazioni, dalla lampada di design Ovo realizzata con Davide Groppi fino al recente piatto presentato a Identità Golose – propone non solo l’Uovo Duro (ovetto con un guscio croccante e spesso di cioccolato e wafer ripieno di crema spalmabile da scegliere in tre gusti) ma anche l Uovo di Colomba, dolce lievitato al burro che, anche in questo caso assumendo la foggia di un mezzo uovo ricoperto di glassa, nelle due differenti versioni si veste dei profumi di Marsala, uvetta e polvere di caffè o di cioccolato fondente e arancia candita, rivestito in quest’ultimo caso da un godurioso cremino di cioccolato con scaglie di cacao e nocciole piemontesi intere.

A Roma, tra le tante ottime versioni lievitate si distingue l’Uovo-Torta “dal cuore d’oro” di Maria Agnese Spagnuolo, creatrice e gelatiera creativa – e attenta al “naturale” – di FataMorgana: nella forma un uovo Pasqua (o meglio anche qui un mezzo uovo con base piatta), che però si taglia come una torta nascondendo appunto all’interno un cuore di torta gelato. Due le versioni proposte: quella rosa, al cioccolato fondente con pralinato al pistacchio di Bronte, gelato al pistacchio di Bronte e sorbetto di fragole, e quella nei più canonici toni marroni con cioccolato gianduia, pralinato alla nocciola d’Alba, gelato al Bacio del Principe (gianduja e nocciola) e cioccolato Madagascar. E per chi non rinuncia al gelato nemmeno a Pasqua c’è pure Mamma mia come è fredda la pastiera!: una classica pastiera napoletana (ma in versione senza glutine, come pure le buonissime cialde per il gelato) con frolla al grano saraceno e farcia di gelato al gusto pastiera.

Scendiamo in Basilicata per trovare – tra le tante creazioni di Vincenzo Tiri in cui lo strepitoso impasto lievitato del premiatissimo panettone incontra il cioccolato, protagoniste anche del bel locale potentino Tiri Bakery & Caffè – le imperdibili proposte pasquali a cominciare dall’Ovettone – nella versioni Fondente, al Cioccolato al latte, al Caramello e al Pistacchio – è un vero e proprio uovo di cioccolato, con un lucido e croccante guscio “trapuntato” che nasconde un sottile strato interno di granella di panettone senza uvetta e canditi. Ma ci sono anche gli Ovettiri, ovetti di Pasqua in versione mignon avvolti nella carta stagnola blu e dorata con un morbido ripieno di cioccolato cremoso e granella di panettone tostato Tiri. E – oltre naturalmente alla colomba classica – per gli incontentabili c’è pure il Pastierettone, in cui l’impasto lievitato si arricchisce di ricotta fresca e acqua di fiori d’arancio.

Maggiori informazioni

Nella foto in apertura: il Panduovo di Andrea Tortora

andreatortora.com
panificiofollador.it
alajmo.it
gelateriafatamorgana.com
tiri1957.it

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