Ci sono voluti tre anni di lavoro ma il frutto di tanto impegno è valso l’attesa: il Consorzio Franciacorta, che garantisce e controlla il rispetto della disciplina di produzione del primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto nel 1995 la Docg, ha presentato la prima Carta dei Vigneti e delle Zone della Franciacorta. Affidato al milanese Alessandro Masnaghetti, giornalista e cartografo di fama internazionale, il minuzioso lavoro ha infatti consentito di delimitare in maniera precisa 134 zone che ricadono nella denominazione, trovando un giusto equilibrio tra dettaglio ed estensione dei territori. Lo scopo di questa ricognizione che non è solo geografica ma in qualche modo anche storica, non è quello di una classificazione quanto piuttosto della valorizzazione di aree omogenee in termini di paesaggio, toponomastica e tradizione, all’interno di un territorio vocato che ha saputo affermare il proprio nome a livello mondiale legandolo alla produzione vitivinicola e in particolare al Metodo Classico, ma che custodisce al suo interno una molteplicità di suoli e micro-territori ciascuno con un suo carattere.
Non a caso, la ricognizione di Alessandro Masnaghetti poggia sulle solide basi di quanto attuato in precedenza dal compianto architetto ed esperto di cartografia Paolo Oscar, che nel 2014 aveva confermato le origini antiche della vitivinicoltura in Franciacorta, grazie alla digitalizzazione – primo caso, in Italia – del Catasto Napoleonico relativo all’area. Si tratta della documentazione storica (e antesignana, per quei tempi) che all’inizio del 1800 fu alla base dell’introduzione ufficiale dei lieux-dits in Borgogna, utilizzata in questo caso per trovare precisi e preziosi riscontri alla toponomastica utilizzata nella Carta della Franciacorta. Sostiene Masnaghetti: «La valorizzazione di un vino può e deve infatti passare anche attraverso la valorizzazione della terra, e la valorizzazione della terra non può prescindere dal riconoscimento e dalla regolamentazione di nomi e di luoghi. Tanto più che la Franciacorta ha potuto dare a questo lavoro sul campo delle basi storiche incontestabili».
Ma, lungi dall’essere una mera indagine toponomastica dedicata agli addetti ai lavori, la Carta vuole essere anche un efficace strumento di divulgazione e conoscenza, grazie al testo riportato sul retro che descrive il territorio della Franciacorta in maniera semplice e immediata, per creare un linguaggio comune nel descrivere la denominazione nei suoi diversi aspetti: dalla geologia al paesaggio, con chiari e precisi riferimenti geografici che chiunque visiti la zona potrà facilmente identificare e comprendere. Uno strumento prezioso per un numero sempre crescente di appassionati e di enoturisti che scelgono il, e la, Franciacorta nel calice e come meta.
Con un totale di 19,5 milioni di bottiglie vendute in un anno e fatturati con il segno positivo (nel 2023 si è registrato un tasso di crescita rispetto al 2022 del 2,8%, con un leggero calo in volumi sostenuto dall’aumento in valore e un andamento positivo dell’export), la Franciacorta è al primo posto tra le denominazioni di origine italiane dedicate al Metodo Classico: un risultato suggellato anche dalla nuova identità visuale di un brand sempre più amato e riconosciuto. E da tante collaborazioni prestigiose che hanno accompagnato il primo semestre del 2024: dalla presenza agli Emmy Awards al rinnovo della partnership storica con la Camera Nazionale della Moda Italiana, come pure di quelle con la leggendaria corsa automobilistica 1000 Miglia e con la Porsche Carrera Cup.
Nuova identità
Il successo del Consorzio del Franciacorta e del territorio produttivo da esso rappr sentato è stato felicemente accompagnato negli anni dalla iconica “F merlata”. Ma, a dimostrare quanto l’importante eredità storica del territorio sappia accompagnarsi a una visione strategica per il futuro, il Consorzio ha deciso di rinnovare la propria identità con un rebranding che abbraccia un nuovo posizionamento e un’identità visiva moderna affidata ad Auge, gruppo indipendente che si occupa di strategia, comunicazione e design: così, Franciacorta e la sua essenza diventano un brand vero e proprio, che va oltre le preziose attività del Consorzio per trasformarsi in marca “forte, riconoscibile e orgogliosa”.
A incarnare visivamente questo importante passaggio (assieme alla nuova brand essence “Excellence in the making”), è dunque proprio la “F merlata” racchiusa nel calice, che assume una forma più armonica e diventa il fulcro di un “design system” dinamico e innovativo, accompagnato da una nuova palette colore e da un progetto tipografico – Franciacorta Display – studiato ad hoc per riassumere i molteplici aspetti legati all’immaginario di questo vino, dalla matericità al prestigio.