Sarà l’ape (l’insetto sociale per eccellenza ed elemento chiave per l’impollinazione delle piante e per la salvaguardia delle vigne) il simbolo della 16esima edizione di Wine&Thecity, l’evento diffuso creato nel 2008 da Donatella Bernabò Silorata che porta nella città di Napoli la cultura del vino italiano. Dal 20 al 25 maggio più di 150 cantine – tra cui Quintodecimo, Casa Setaro, Feudi di San Gregorio e Tenuta C’est La Vie – saranno protagoniste in oltre 50 luoghi partenopei tra pizzerie, ristoranti, siti museali e boutique in cui si svolgeranno degustazioni, incontri con i produttori e abbinamenti con i piatti iconici della tradizione napoletana.
“Coltiviamo ebbrezza creativa, mettiamo in moto la città, andiamo alla scoperta di luoghi mai visti o semplicemente dimenticati. Siamo nomadi e trasversali, parliamo molti linguaggi. Ci piace la contaminazione, sovvertiamo gli stereotipi. Crediamo nella pluralità di voci e nel vino come espressione culturale”. È questo il manifesto che si cela dietro al progetto indipendente dell’Associazione Wine&Thecity che riesce a connettere una città intera. L’inaugurazione della kermesse è attesa per la sera di lunedì 20 nell’affascinante complesso dell’Archivio di Stato di Napoli dove Angelo Carannante, chef dello stellato Caracol di Bacoli, presenterà le sue ricette accompagnate dai vini del Sannio (a cura del Consorzio di tutela), con il contributo dell’Antico Forno Rescigno e dei dolci di Angelo Mattia Tramontano e della pasticceria Mennella.
Il giorno seguente, tra le varie tappe interessanti è da segnalare il pairing tra la pasta e patate e le bollicine della Masseria Campito nel nuovo locale del pizzaiolo Gino Sorbillo in zona Tribunali. Il 22 maggio invece, gli atelier di moda del quartiere glamour di Chiaia saranno l’attrazione giornaliera, con 45 indirizzi e altrettante cantine vinicole coinvolte. Il 23 maggio Wine&Thecity si sposterà nel Rione Sanità, in tre note location: la pizzeria Concettina ai Tre Santi, in cui il disco lievitato di Ciro Oliva verrà accompagnato dai vini di Alabastra di Cesinali; l’Ipogeo dei Cristallini dove si terrà una degustazione “sotterranea” tra gli antichi reperti storici con le etichette di Terre Stregate; infine i partecipanti del festival potranno assaggiare il nuovo rosato San Greg di Feudi di San Gregorio presso Atelier Inès, boutique hotel e contenitore d’arte.
Nella giornata conclusiva di sabato 25 maggio la cerimonia di chiusura avverrà nel Giardino Torre del Real Bosco di Capodimonte, per una serata speciale con la proposta gastronomica del resident chef Giorgjo Comitangelo, la pizza di Salvatore De Rinaldi e di Enzo Coccia e i vini del Consorzio AgerAsprinio.