Dopo aver messo in atto politiche di sostenibilità e consapevolezza riguardo alla biodiversità dello Stretto di Messina e aver sottolineato l’importanza di questo tratto di mare che bagna le coste di Sicilia e Calabria, Messina Food Policy (tavolo per le politiche agroalimentari nato nel 2022) e Slow Food Messina sono riuscite a far riconoscere la pesca tradizionale nello Stretto di Messina come Presidio Slow Food.
«Questo traguardo per noi ha un importante valore simbolico, rappresenta un’opportunità per fortificare legami e costruire nuove connessioni per proteggere, tutelare e valorizzare l’intera area dello Stretto di Messina, un tratto di mare che unisce due regioni con l’intero Mediterraneo – commenta Nino Mostaccio, referente Slow Food del Presidio e Presidente Slow Food Messina –. Lì dove Ionio e Tirreno si fondono e si contaminano, esiste già un ponte, fatto di biodiversità condivisa, di culture intrecciate e sovrapposte, di scambi e dialoghi, un ponte immateriale che va tutelato e salvato insieme alla peculiarità di questo splendido tratto di costa».
La Feluca è l’imbarcazione con cui i pescatori del luogo si dedicano alla pesca del pesce spada, unendo la loro esperienza ad antichi metodi tramandati dalla comunità locale come il tremaglio o nasse, tecniche sostenibili e che rispettano il mare e la qualità del suo pescato, e che si sono meritate la tanto attesa chiocciola.
«In questo modo la comunità dei pescatori che utilizza queste tecniche potrà continuare a praticare la pesca selettiva e stagionale e dare il giusto valore alla grande varietà di specie che durante tutto l’anno vengono pescate variando tecniche e strumenti – dichiara Antonella Donato, pescatrice e presidente dell’Associazione Pescatori Feluca dello Stretto –. Il Presidio ci permetterà anche di costruire una filiera di qualità. Il nostro pescato non fa grossi numeri, non perché il mare dello Stretto non sia pescoso, ma perché queste antiche tecniche sono altamente selettive e permettono di catturare solo il pesce che è giusto pescare in quel preciso momento, in base alla sua taglia, permettendone quindi la riproduzione».
Un riconoscimento che la cittadina siciliana festeggerà presso lo storico palazzo del Monte di Pietà (uno dei pochi edifici rimasti in piedi dopo il devastante terremoto del 1908) con “Il Mare chiama”. In occasione di questo evento che si svolgerà dal 17 al 19 maggio, oltre alla mostra tematica con documentari, filmati, fotografie e testimonianze dei riti della pesca tradizionale sullo Stretto di Messina, ci saranno anche appuntamenti enogastronomici tra cui lo Slow Food Day, aperitivo del sabato con i prodotti del nuovo presidio o La festa del Presidio: lo Stretto in Tavola di domenica 19, una degustazione tra piatti tradizionali come Cous Cous e Fregola e altre pietanze preparate dagli chef ospiti. «Il mare chiama e l’amministrazione risponde – afferma l’assessore alle attività produttive Massimo Finocchiaro –: questo Presidio è l’esaltazione dello Stretto e delle sue eccellenze, e ci aiuterà a promuovere le nostre specificità. Un’opportunità per tutta la città»
Nell’arco di tutte e tre le giornate, invece, sono previste due attività di pescaturismo: la visita della costa in barca o l’esperienza della “caccia con la Feluca” per provare in prima persona la pesca del pesce spada.