In Paesi come il Belgio e la Germania, le abbazie locali sono note per la loro centenaria produzione brassicola, mentre i monasteri religiosi tra Italia e Francia, sin dall’epoca medievale, sono famosi per la coltivazione della vite – del resto fu proprio un monaco benedettino, Dom Pierre Pérignon che alla fine del Seicento inventò il metodo Champagne. A valorizzare in particolare la nostra produzione vinicola secolare pensa il festival Vini d’Abbazia che, per la terza edizione, torna dal 7 al 9 giugno nell’evocativo chiostro dell’Abbazia di Fossanova a Priverno, in provincia di Latina.
Oltre 30 cantine racconteranno la storia vinicola delle più importanti abbazie italiane, fra cui non mancheranno Abbazia di Novacella (tra le più longeve), il Monastero di Santo Stefano Belbo e quello di Sabiona in Valle Isarco. Tra le nuove presenze è atteso il Monastero di Alaverdi sotto il vessillo della Georgia, che fornirà una chiave di lettura sul vino invecchiato in anfora, tipicità della nazione caucasica e pratica tornata attualissima nel mondo enologico. Dalla Francia invece ci sarà una rappresentanza di alcune abbazie legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes. Infine dal nostro Paese parteciperanno per la prima volta il Monastero Cistercense dei Santi Gervasio e Protasio (Vittorio Veneto) che porterà in degustazione il suo Prosecco Superiore Docg, mentre dalla provincia di Cosenza arriverà l’Abbazia di Santa Maria de La Matina, con un rosso e un rosato vinificati con il magliocco, vitigno autoctono della Dop cosentina.
Per tutti e tre i giorni, i lavori cominceranno alle 16 e si protrarranno fino alle 22 nel chiostro del borgo di Fossanova, dove oltre ai banchi d’assaggio verrà allestito anche un villaggio gastronomico pensato dall’ufficio Slow Food di Latina – uno dei partner dell’iniziativa, mentre il merito dell’organizzazione della kermesse è di Taste Roots Società Cooperativa, Associazione Polygonal e Associazione Culturale Passione di Vino. Le varie masterclass e degustazioni a tema si svolgeranno invece nel refettorio della struttura e comprenderanno anche approfondimenti non legati alla tradizione vinicola di preti e monaci. Tra questi c’è l’appuntamento di sabato 8 giugno “I grandi rossi della Borgogna” e nella stessa giornata “Il fascino del Sagrantino con Marco Caprai”, con un focus sul vitigno cardine dell’Umbria; “fuori programma” è il convegno istituzionale “Vino, Turismo, Cultura: le risorse di un territorio”, moderato dal giornalista Rai Rocco Tolfa.