Sta diventando sempre più conosciuto nel panorama capitolino il nome di Koji Nakai, chef giapponese che dopo aver aperto a Roma nel 2022 (con la collaborazione di Luca Salari e Cristina Longobucco) Nakai, ristorante di cucina orientale con tendenze fusion, ha inaugurato sabato 29 giugno Ie Koji insieme a Roberto Salvati – già conosciuto per l’insegna di Sakana Sushi –, portando così in zona Cipro la tipica cucina del Sol Levante. «Abbiamo voluto ricreare lo stile izakaya, la tradizionale osteria nipponica con ambiente casalingo dove si possono mangiare i piatti che cucinava mia nonna», racconta lo chef di Kobe, città situata nella Baia di Osaka, famosa per le sue pregiate carni, dove il cuoco ha imparato il mestiere seguendo i consigli del nonno e lavorando al mercato ittico dell’isola di Honshū.
Se nell’indirizzo in zona Vaticano il menu oscilla tra sushi e piatti di contaminazione come i Noodles alla carbonara, a via Marcantonio Bragadin le proposte prendono spunto dal ricettario familiare che Nakai custodisce gelosamente, come la Mentai dashimaki tomago con mentaiko e foglie di shiso (la frittata in stile nipponico) o il Tokyo abura soba – un ramen senza brodo – con uovo, spinaci, pancetta di maiale brasata. In rappresentanza della categoria “sushi” ci sono piatti di crudo come il sashimi, mentre a destare curiosità è la vasta scelta di ricette vegetariane che occupano un terzo del menu in cui il tofu preparato in casa è spesso protagonista. Anche la carta delle bevande è declinata in stile giapponese: se la carta dei sake si compone di 10 etichette, non mancano birre e cocktail made in Japan.
A creare gli spazi dell’unica sala – che può ospitare fino a 38 coperti – è stata chiamata in causa Valeria Vecellio, interior designer romana vincitrice del premio “miglior arredatrice” agli ultimi David di Donatello per il film Rapito di Marchio Bellocchio. L’architetta è riuscita a ricreare l’arredamento tipico delle tavole izakaya, con utensili, elementi e materiali (su tutti il legno) che portano il commensale a immergersi nella cultura nipponica. «Proprio per l’importanza della chiave intimista che richiedeva questo progetto ho scelto un taglio cinematografico che mantenesse intatta l’anima ricercata – commenta Valeria Vecellio –. Prendendo ispirazione dalle caratteristiche architettoniche degli interni giapponesi, abbiamo scelto di ricreare una scatola, quasi appunto una scenografia di interni che accoglie il cliente in un rosso vivo color block, mitigato dalla verticalità degli inserti in legno naturale a scandire zone ed esperienze e dalle luci calde delle lanterne giapponesi».
Le consulenze capitoline di Koji Nakai
L’affabilità, la tecnica e soprattutto la sostanza di Koji Nakai hanno contribuito all’apertura di un’agenzia tutta sua che con cui ha cominciato a lavorare nel campo delle consulenze. Una delle più interessanti è sicuramente Terrazza Mirador, il salotto estivo di Villa Agrippina Gran Melià Hotel, format en plein air ispirato alle Isole Baleari (ideato da Aldo Nascimbeni e Riccardo Sargeni). Per il terzo anno consecutivo è proprio lo chef Nakai l’ideatore della proposta culinaria della terrazza – mentre al bancone la drink list è pensata dal bar manager Abram Codazzo –, con starter al sapore di yakitori e Japanese Tacos con ceviche di spigola, mango, avocado e passion fruit. Per portare più sostanziose, invece, c’è spazio per gli Ebi gyoza cotti al vapore e ripieni di gamberi, mentre tra i nuovi piatti si può scegliere tra bao ripieni di Wagyu oppure pollo affumicato.