A Roma ha aperto un locale che fa cucina bolognese con influenze giapponesi e romane. Di fronte a una notizia del genere le reazioni possono essere due: gli scettici e i puristi alzeranno il sopracciglio; i curiosi, invece, non potranno fare a meno di prenotare un tavolo. Ovviamente noi facciamo parte della schiera degli entusiasti e così, a poche settimane dall’inaugurazione, siamo andati a verificare se davvero la via Emilia può portare fino al paese del Sol Levante, passando per la Capitale.
Lo chef e la proposta di Anna al 20
Come facilmente intuibile, il numero dell’insegna altro non è che il civico del locale di via Brescia. In cucina però non c’è Anna, ma suo figlio. Mattia D’Ambrosio, ventottenne felsineo, per tre anni ha lasciato la città delle due torri per andare a lavorare a Madrid, come junior sous chef, dal tristellato Diverxo di David Muñoz. Ben conscio delle proprie capacità, Mattia dimostra un entusiasmo contagioso quando parla dei suoi progetti. «Le mie origini sono la base della mia cucina – racconta – amo i sapori tradizionali bolognesi ma anche le tecniche nuove e moderne che permettono di creare piatti fusion».
I Gyoza ripieni di ragù e crema di Parmigiano Reggiano, così come pure i Dumpling con ricotta, mortadella, beurre blanc e salvia, sono la perfetta sintesi della visione di D’Ambrosio, il quale, pur subendo fascinazioni orientali, dimostra di non voler rinunciare all’opulenza tipica della tradizione emiliana. Da non perdere è anche il Cestino di gnocchi con salumi, così come la magistrale Lasagna classica o la golosa Cotoletta alla bolognese. Materie prime che in parte arrivano dall’Emilia Romagna, ma il vicino mercato di piazza Alessandria è la dispensa da cui provengono i prodotti stagionali.
Il locale
Gli spazi di Anna al 20 non sono enormi, appena 32 i coperti all’interno, a cui si aggiungono i 20 nel dehors. Ambiente semplice ma curato, con i toni del verde della carta da parati a far da sfondo a un arredamento dallo stile retrò, con complementi altrettanto vintage. Le scritte al neon sono un inaspettato ma divertente tocco di fantasia.
La carta dei vini e cocktail
La lista dei cocktail, firmata da Laura Cervone e Alan Ragni, è particolarmente vocata ai miscelati a base di gin, tra cui quelli della romana Distilleria Flaminia. A curare la proposta dei vini è invece la sommelier Letizia Di Bella: una carta di 50 etichette, locali e nazionali, di piccoli e grandi produttori.