Per chi riesce ad aggiudicarsi uno dei pochi lettini o cabanas sulla spiaggetta accanto al piccolo pontile dove si può attraccare con la barca e ai tavoli riparati da palizzate di legno e scenografiche vele color arancio, il benvenuto che arriva direttamente sulla sabbia è un plateau di frutta fresca che può essere seguito a piacere da drink e calici di vino da ordinare con il servizio sotto l’ombrellone. Lo stesso vale anche per gli “snack” del pranzo, tra Tacos di gamberi, burrata e pomodorino alla brace o il Sardinia Burger. Vale però la pena alzarsi – lasciando per poco tempo la comodità e il relax della spiaggia, ma ritrovandoli a tavola – per assaggiare le proposte della cucina: tartare di ricciola con San Marzano, olive conciate origano e capperi, sashimi di pesce frollato con pomodoro cuore di bue, basilico e lattuga di mare, gamberi rossi e scampi alla griglia, un impeccabile Spaghettone vongole veraci, limone e rosmarino, pescato del giorno alla mediterranea.
Questo e altro offre il menu del Cone Club, l’esclusivo – ma accessibile, soprattutto per quel che riguarda la ristorazione, anche per chi non soggiorna in hotel e vuole concedersi una giornata in spiaggia diversa dal solito – beach club del 7Pines Resort Sardinia, da cui godere anche dello spettacolo del sole che si inabissa dietro al profilo delle isole dell’arcipelago di La Maddalena. Ma la giornata in spiaggia qui non finisce con il tramonto, anzi: quando uno degli ospiti viene invitato a suonare il gong, si dà il via alle serate con DJ set e drink, tra resident DJ e bartender e guest di prestigio: quest’anno, il clou sono le serate in collaborazione con il cocktail bar di Firenze Gucci Giardino, per cinque appuntamenti estivi – dopo le serate di giugno e luglio, la data finale è in calendario il 14 settembre – con la drink list curata dalla bar manager Martina Bonci, Best Bartender under 35 ai Food&Wine Italia Awards 2022.
Parte di Destination by Hyatt, per cui ha affiancato l’insegna gemella di Ibiza, dal 2022 il resort diretto da Vito Spalluto ha portato a poca distanza dalla Costa Smeralda la filosofia di ospitalità del brand incentrata sul concetto di “laid-back luxury”, rilassato e informale, dove non c’è dress code formale e non ci si sente a disagio a perdersi tra i vialetti circondati da agapanti e oleandri che si snodano lungo i 15 ettari di macchia mediterranea, in gran parte affacciati sul mare a poca distanza dal centro di Baja Sardinia, tra il porticciolo di Cala Bitta e il Ritual, altro bell’esempio di Gallura “glam ma con sostanza”.
Qui infatti il lusso prende le sembianze della natura sarda – curata ma lasciata fiorire rigogliosa assecondandone l’indole selvaggia –, come pure dei trattamenti della bella Pure Seven Spa che profumano di oli essenziali di rosmarino e mirto, del Kids Club educativo e sostenibile dove i bambini possono divertirsi, dei dettagli delle belle camere – tra cui 8 junior suite e 20 suite – che dichiarano con stile l’appartenenza sarda: dagli snack che annoverano le patatine Crocchias e le barrette Peano ai tessuti artigianali di Samugheo i cui motivi sono ripresi anche sugli specchi, alle piccole ma importanti attenzioni al rispetto dell’ambiente.
E lo stesso vale per la proposta gastronomica firmata dall’Executive Chef, Pasquale D’Ambrosio, napoletano con esperienze nell’hôtellerie di lusso italiana – dallo Château Monfort di Milano all’Helvetia & Bristol di Firenze – e internazionale che riesce a cogliere e valorizzare i sapori e aromi dell’isola e dei suoi prodotti. Così, se nella proposta mediterranea del Cone Club si trovano anche la Fregula con ragù di mare, pomodori spellati e peperone cruschi o il maialino con patate e cicoria, a colazione oltre al ricco buffet tra l’ampia proposta di uova si può scegliere pure il pane frattau, squisito insieme di base di pane carasau, sugo di pomodoro e pecorino. Mentre al Capogiro – il ristorante gastronomico aperto per la cena, in cima al quale c’è il rooftop per aperitivi, dopocena e cene informali a base di crudi di pesce e Champagne, che ne condivide il panorama spettacolare che dà nome al locale – declina il frutto della sua attenta ricerca tra produttori e artigiani dell’isola, dall’ottimo extravergine alla farina, dalle patate di Gavoi ai fichi di Chia, dando spazio al ricco repertorio culinario sardo troppo spesso assente nel fine dining del Nord Sardegna. Senza però mettere barriere alle incursioni in altri territori, a cominciare dalla sua Campania.
Così, tra i menu degustazione – Da Nord a Sud, La mia isola sartoriale e il più impegnativo Meravigliarsi con sette assaggi a mano libera – e la carta, si spazia dalla Triglia alla Nerano all’Uovo maritato con ‘nduja di Spilinga e patate, dal delizioso Il Riccio (in cui la spuma di patata Fumuderra cela le note iodate di riccio, guancia di scorfano, finocchio di mare e olio al mirto) al Plin del mio cuore con pane, scarola, provola affumicata, cacao e nocciola, fino al dessert Sardinia che rilegge gli elementi della seada: ricotta di pecora sarda, limone confit, miele di corbezzolo. Ma c’è anche la provocazione battezzata Esperienza, per l’intero tavolo: una pasta mischiata al pomodoro che ricrea – in versione gourmet, con 12 tipologie di pomodoro e tre tipi diversi di olio extravergine da Liguria, Sicilia e Sardegna – il classico comfort food del Sud servito però con un impiattamento davvero “minimal”; ma a riportare in tavola la generosità partenopea arriva il resto, aggiunto a piacere dalla padella al piatto, rovinandone l’estetica ma rallegrando gli stomaci.
Dallo scorso maggio, poi, c’è un ulteriore accento campano affacciato sulla piscina del resort: quello delle pizze firmate da Franco Pepe, che ha aperto il suo Spazio (by Franco Pepe, recita appunto l’insegna completa) portando in Sardegna alcune delle sue creazioni più famose disponibili per cena anche agli ospiti esterni. Anche qui, però, dalla collaborazione con D’Ambrosio è nata anche una bella commistione sarda con la Senti-Menti di Gallura: fiordilatte affumicato, carciofo spinoso sardo, carpaccio di bue rosso, olive a scabecciu, olio al finocchio di mare e aria di Pecorino Sardo Dop, a raccontare nel piatto il magico incontro tra rocce, terra e mare che contraddistingue questa regione magica.