Amo più la frutta che le creme (tranne nel caso dello zabaione). Lo preferisco in coppetta piuttosto che in cono. Sempre e comunque con un’esagerata quantità di panna. Lo consumo in ogni occasione e stagione, a ogni temperatura, direttamente dalla vaschetta (ma non lo considero un guilty pleasure) mentre guardo per l’ennesima volta Interstellar. Scelgo solo, però, quello di artigiani che conosco e stimo. Quella con il gelato è una storia d’amore corrisposta e dunque capite bene la soddisfazione, dopo sei anni di vita di Food&Wine Italia, di averlo finalmente scelto come protagonista della copertina, in tutta la sua voluttuosità.
Ci piace vincere facile, direte voi, con una foto così. Ma di facile, nel mondo del gelato, c’è ben poco. Farne uno buono e sano è un’impresa. Il mercato è pieno di prodotti apparentemente artigianali (il termine più scivoloso che esista) che invece di artigianale non hanno nulla. Abbiamo scelto un titolo – Gelato Reloaded – che vuole indicare un nuovo corso di questo prodotto. Ma non un’unica via. Tutte le sei storie che raccontiamo, da Milano a Cagliari, sono accomunate dalla qualità e dalla forte identità. Eppure ognuna definisce il gelato a modo suo: puro, personale, tecnologico, emotivo, gastronomico, radicale… Tra queste, c’è la testimonianza di Stefano Ferrara, a Roma, nel cui laboratorio Alberto Blasetti ha scattato le immagini super pop che accompagnano la storia di copertina. Li troverete entrambi anche nel podcast Cover Story (novità!): basta inquadrare il QR Code che trovate sulla rivista a pagina 41 per curiosare nel dietro le quinte del nostro lavoro di redazione.
Non finisce mica qui: il sommario, come sempre, è particolarmente ricco. C’è una ricetta diversa per ogni giorno (io sono un grande fan degli hot dog, e voi?), c’è un dossier sul durian, frutto esotico che può avere mille sapori e consistenze, c’è una selezione dei migliori Sauvignon Blanc da tutto il mondo e ci sono tanti ristoranti pieds dans l’eau. E ancora, tanti viaggi: in Alsazia, passeggiando in bicicletta tra le vigne, a Madeira, bevendo poncha e scivolando sui carros de cesto, a Copenaghen, alla scoperta della “nuovissima” cucina nordica. A Bolgheri abbiamo incontrato Cinzia Merli, produttrice di vini emozionanti (e anche ottima cuoca), a Dakar lo chef Alessandro Merlo, che in un Paese dove non esiste (ancora) il fine dining, propone una raffinata cucina italiana senza cliché.
Nella nostra consueta playlist sinestetica troverete anche Vita Spericolata di Vasco Rossi: è la canzone scelta da Moreno Cedroni per accompagnare una nostra lunga chiacchierata in occasione dei 40 anni della Madonnina del Pescatore. Insomma, anche questa volta ce l’abbiamo messa tutta per accompagnarvi in questa seconda parte d’estate.