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Taste’accio: a Roma la prima grotta urbana d’Europa per l’affinamento di salumi e formaggi

Le grotte degli antichi magazzini del Monte dei Cocci, sono state trasformate in un visionario contenitore di eccellenze gastronomiche laziali e opere d’arte contemporanea.

Vincenzo Mancino fa parte di quella generazione che ha rivoluzionato la scena gastronomica della Capitale. Da oltre un ventennio, con il suo marchio Dol (di Origine Laziale) valorizza le eccellenze che ricerca personalmente presso artigiani, contadini e allevatori. Il suo non è semplicemente un lavoro, ma piuttosto una missione di vita: grazie a tre locali nella Capitale e a una piccola azienda di distribuzione, Mancino è riuscito ad aprire sbocchi di mercato a piccoli produttori della regione e, in alcuni casi, letteralmente a salvare specialità che sarebbero andate perdute. Ora il suo progetto si arricchisce di un nuovo spazio, ma questa volta non si tratta di un ristorante.

Nasce Taste’accio

L’ultima novità nasce dall’idea di fondere la passione per le eccellenze enogastronomiche del territorio con un approccio innovativo nell’affinamento dei prodotti. Mancino lo ha chiamato Taste’accio: un riuscito gioco di parole che vede l’inserimento della parola inglese “Taste” (gusto) nel nome del quartiere romano in cui questo luogo è situato, Testaccio appunto. Oltre al format originale, come vedremo, la particolarità di Taste’accio è l’ubicazione, ovvero nei magazzini ipogei situati sotto il Monte dei Cocci, un tempo utilizzati come antichi frigoriferi naturali, che offrono ancora oggi un ambiente perfetto per la maturazione di formaggi e salumi. Grazie alle particolari condizioni microclimatiche di queste grotte, l’umidità è controllata e le temperature restano stabili tutto l’anno tra i 10 e i 15 gradi. Una sorta di naturale caveau gastronomico, dunque, dove affinare e conservare prodotti della tradizione laziale, come il Pecorino Romano Dop, il Conciato di San Vittore e il Prosciutto di Bassiano.

Cos’è il Monte dei Cocci

A beneficio dei non romani, è senz’altro utile spiegare cos’è il Monte dei Cocci. Si tratta di una collina artificiale creata dall’accumulo di frammenti di anfore di terracotta (“cocci” in romano). Tali recipienti, utilizzati principalmente per il trasporto di olio proveniente da diverse parti dell’Impero, venivano scartate e rotte una volta svuotate, poiché era difficile pulirle completamente dall’olio. Gli antichi romani tuttavia, anziché limitarsi a buttare queste anfore in maniera disordinata, le sistemarono in strati ben organizzati, dando vita a una collina alta circa 35 metri che oggi è un sito incredibile di alto valore storico e culturale.

Il format di Taste’accio

Taste’accio sarà innanzitutto una bottega per la vendita diretta dei prodotti dei piccoli artigiani del Lazio. Chi vorrà però, potrà anche assaggiare in loco salumi, formaggi e vini sui grandi tavoli sociali. Gli spazi saranno aperti anche ai tour enogastronomici e a chiunque vorrà organizzare incontri, degustazioni, ma anche esporre opere d’arte e creazioni in genere.

Il buono e il bello di Taste’accio

Taste’accio infatti non sarà solo un tripudio di sapori, ma anche un luogo dedicato all’arte e alla cultura, in cui la tradizione si fonde con la modernità. L’intento è di dare vita a un’esperienza sensoriale a tutto tondo, dove la bellezza e l’artigianato si fondono con la gastronomia. Esposizioni, installazioni e eventi artistici contribuiranno a rendere ancor più attraente e vissuto questo luogo.

Le prime esposizioni

Con la prima esposizione si è voluto creare una sorta di connessione materica con il Monte dei Cocci: si tratta infatti di una mostra delle opere scultoree di ceramica di Riccardo Monachesi, artista nato e cresciuto a Roma che dal 1977 utilizza la creta per le sue creazioni. Il titolo? Forme, con un chiaro riferimento anche caseario oltre che ai pezzi della collezione (alzatine, coppe, pneumi, ali e candelieri). In genere quelle di Monachesi sono opere che ricordano qualcosa di “utile”, ma che in realtà sono del tutto inutilizzabili poiché sovradimensionate o per volute mancanze funzionali. Contestualmente vi sono poi altre installazioni della collezione privata di Mancino, il ciclo di fotografia artistico “Sui cocci” di Valentina Bellomo e le opere (a rotazione) dell’Associazione RiscArti di Marlene Scalise.

Maggiori informazioni

Taste’accio
Via di Monte Testaccio 93, 00153 Roma
instagram.com

Foto di Andrea Di Lorenzo

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