Etna

Etna, cinque esperienze enoturistiche che raccontano il Vulcano

Alla scoperta dei vini di questo territorio, tra i calici da conoscere rimanendo tra le vigne per un soggiorno che diventa esperienza.

«Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di piacevole, tutto ciò che ha di terribile, si può paragonare all’Etna e l’Etna non si può paragonare a nulla». Se Dominique Vivant Denon, nel suo “Viaggio in Sicilia”, sintetizza in poche parole l’incanto tremendo del vulcano siciliano su un europeo del Settecento, anche a distanza di 250 anni il fascino dell’anima di fuoco e della terra nera rimane forte. Attraversando versanti e vigneti, tra edifici di una bellezza antica e diroccata, in mezzo a una vegetazione che inizia a colonizzare le colate di lava finendo per sbriciolarle in sabbia fertile, si ha l’impressione di un universo ancestrale e quasi misterioso che ha mille storie da raccontare.

Il fascino del vulcano e il valore dell’esperienza

Quanto è potente la presenza di “a muntagna” – come la chiamano nell’idioma locale – per chi vive sull’Etna, ma soprattutto per chi arriva da ospite? Per scoprirlo, ecco cinque tenute in cui trascorrere qualche giorno in stanze di charme, vivendo l’esperienza local – tra una granita, una pasta e un pezzo di formaggio – e assaggiando i vini che raccontano il vulcano.

Tenuta di Fessina

Nata nel 2007 da una folgorazione per l’Etna dell’enologa Silvia Maestrelli, l’azienda è anche un wine resort. Casa Palmento, frutto della ristrutturazione di un palmento del XVII secolo immerso tra i vigneti, ha un’ampia corte aziendale, un living con camino, una cucina funzionale, oltre al terrazzo con vista sulle vigne e alla piscina. Sono disponibili sei camere che recuperano le strutture un tempo dedicate alla vinificazione con pizzi siciliani e pietra lavica decorata, oggetti d’arte e memorie siciliane. Tra i vini, da scoprire i cru aziendali, frutto degli alberelli più vecchi e qualitativamente eccellenti, come il Musmeci da Nerello Mascalese in purezza (da una selezione degli alberelli centenari). Per i più fortunati, un calice dell’intrigante Laeneo da Nerello Cappuccio in purezza, che unisce mora e amarena a pepe e incenso, con sfumature deliziosamente smoky. Le degustazioni possono prevedere anche un pairing con i sapori dell’Etna curato dallo chef Marco D’Agati.

Cottanera

Sulle pendici nord dell’Etna, da sessant’anni la famiglia Cambria trasmette l’esperienza del vulcano tra vino e territorio. E in mezzo ai filari ha recuperato una villa che serviva da dimora signorile di campagna del barone Priolo, ma anche gli spazi intorno che erano dedicati al lavoro e alla campagna. Fuori contesto, la Villa riprende architetture nordiche con un tetto insolitamente spiovente e una cornice rosso-ruggine sulle pareti esterne; gli ambienti sono stati restaurati senza stravolgerne il rigore di un tempo, con qualche mobile originale a mantenere l’atmosfera. Accanto alla villa, sono stati recuperati anche l’antico palmento, con gli spazi dedicati alla pigiatura e le vecchie botti di castagno diventate elemento d’arredo, e i magazzini delle nocciole con le tracce della vita contadina disseminate tra le suite. Curiosamente, passeggiando tra i vigneti della Tenuta si incontrano cumuli di pietre in forma piramidale, che si distinguono nel paesaggio e incuriosiscono i visitatori. Prendono il nome di “piramidi dell’Etna” e sono stati creati nel passato dai contadini locali accatastando le pietre durante il dissestamento del terreno. Un’escursione tra i vini da vitigni autoctoni dà soddisfazione ai più curiosi della viticoltura locale e in particolare merita un assaggio l’Etna Doc Rosato, fresco e floreale con un bouquet di erbe aromatiche, ma soprattutto caratterizzato da una mineralità vulcanica.

Firriato

Partito nel 1978 da Trapani, il gruppo Firriato si è espanso in Sicilia ed è stato fra i primi brand isolani ad arrivare sull’Etna, cimentandosi con la viticoltura di montagna. Acquistando l’intera tenuta di Cavanera Etnea sul versante nord, nella quale insistono oggi 88 ettari vitati distribuiti su 12 contrade a un’altitudine media di 650 metri, ha concentrato l’attenzione sui vitigni del territorio. Recuperando e restaurando uno dei complessi abitativi tipici dell’Etna, con annesso un antico palmento, la famiglia Di Gaetano ha aperto il Resort Cavanera Etnea. Struttura luxury a circa 600 metri di altitudine, è incastonata tra i vigneti di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto. La natura e l’esperienza agricola sono il filo conduttore nelle 21 camere, ma il resort propone anche piscina ed esperienze legate al vino, fino ad arrivare alla tavola del Riserva Bistrot. Per avvicinarsi ai vini etnei, il 100% Nerello Mascalese Le Sabbie dell’Etna è una sintesi vera ed elegante, anche se l’azienda punta molto sul Signum Ætnæ frutto di uve da piante a piede franco e con un’età media di oltre 150 anni, documentata dall’analisi dendrocronologica dell’Università di Palermo (ogni bottiglia è protetta con blockchain). Interessante anche la dedizione di Firriato alla spumantizzazione con Metodo Classico che porta in bottiglia solo Nerello Mascalese o Carricante.

Maugeri

Maugeri è il progetto vitivinicolo di una famiglia etnea che torna a fare vino nei luoghi d’origine, dopo che per una generazione questa consuetudine era stato tralasciata. La linea di continuità degli oltre 2,8 km di muretti a secco in pietra lavica segna i 7 ettari della proprietà, tra Contrada Praino e Contrada Volpare, fino ai sentieri del bosco di Milo, con un anfiteatro di fertili suoli vulcanici che guarda in faccia il Mediterraneo. La famiglia vanta una lunga esperienza nell’ospitalità con Zash, il country boutique hotel che offre poche camere per un soggiorno riservato in mezzo alla campagna vicina alla costa. Lo chef Giuseppe Raciti, che ha portato la stella Michelin al ristorante di Zash, si avventura talvolta su alla cantina per eventi dedicati ai wine-lover e degustazioni in vigneto. Seguendo la vocazione del versante est per i vini bianchi, la famiglia Maugeri concentra grandi sforzi per valorizzare il Carricante che viene lavorato con cura anche nella versione Etna Bianco Superiore Contrada Volpare, un vino elegante con ambizioni internazionali, è però dal Catarratto che viene il calice più sorprendente, teso e affilato con tutta la mineralità del vulcano e il respiro del mare.

Neri

Design e storia, vino e relax. È un mix felice quello che l’ospite vive in casa Neri. La famiglia è partita da un appezzamento di terra a Linguaglossa, costellato di vigneti e uliveti. I nipoti del fondatore dal 2000 hanno ampliato l’attività di famiglia dapprima con l’apertura di Casa Arrigo, country house dedicata all’accoglienza e alla degustazione dei prodotti biologici della Neri agricola, e poi nel 2012 con il varo di Villa Neri Resort & Spa, hotel luxury con 24 camere, ristorante gourmet, centro benessere ed una grande piscina di acqua salata che domina il giardino. L’hotel – costruito secondo i criteri della bioarchitettura – è caratterizzato da due colori: azzurro classico e rosso mattone. Per chi desidera immergersi nella vita di vigneto, sono pure disponibili i Lodge con giardino privato e Spa, per un soggiorno a stretto contatto con la natura e la vigna. Tra i vini dell’azienda agricola Neri, il Borrigliona 211 Etna Rosso è probabilmente il più interessante per chi voglia scoprire una tonalità di Nerello Mascalese con l’aggiunta di uve anche bianche, con un frutto avvolgente e sfumature ematiche, richiamando la pietra del vulcano.

Maggiori informazioni

Tenuta di Fessina
SS120, 22, 95012 Rovittello (CT)
tenutadifessina.com

Cottanera
Strada Provinciale, 89 – Contrada Iannazzo, 95030 Castiglione di Sicilia (CT)
cottanera.it

Firriato
95012 Verzella (CT)
cavanera.it

Maugeri
Via Mazzini 50 Milo, 95010 (CT)
cantinamaugeri.it

Neri
C.da Arrigo s.n. – 95015 Linguaglossa (CT)
nerietna.com

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