Per una volta la giuria non ha avuto dubbi, anzi si è tutt’al più – amichevolmente – accapigliata su chi avesse pensato per primo al nome prescelto, pronunciato quasi all’unisono. Lo racconta Marco Bolasco prima di enumerare le motivazioni che hanno portato a decretare la vincitrice dell’edizione 2024 del Premio Bob Noto, dedicato al ricordo del geniale ed eclettico fotografo e gastronomo torinese mancato nel 2017. Considerato un consigliere e confindente da tantissimi chef, era anche e soprattutto un uomo non privo di stavaganza (anche nelle abitudini gastronomiche) e dotato di un animo nobile, come ricorda spesso chiunque lo abbia conosciuto di persona.
Il tema di quest’anno – scelto, come di consueto, tra le doti che Noto apprezzava di più nelle persone – era l’empatia, e l’attenzione non poteva che spostarsi dalla cucina alla sala. E tra i nomi che sanno unire savoir-faire, accoglienza, capacità di fare rete e scuola trasmettendo conoscenza e modi ai collaboratori più giovani non poteva che esserci per primo quello di Mariella Organi, maestra di sorriso ed empatia, e di quello che Ferran Adrià – parte della giuria insieme a Bolasco, Davide Scabin, Paolo Griffa, Sara Peirone di Lavazza, gli ideatori di Buonissima, Luca Iaccarino, Stefano Cavallito e Matteo Baronetto e Antonella Fassio, moglie di Bob) – chiama in spagnolo cariño (coccole) e definisce come la ragione principale per andare, o tornare, in un ristorante.
Compagna di vita e di avventure professionali di Moreno Cedroni e da 40 anni con lui alla guida de La Madonnina del Pescatore di Senigallia, di cui è responsabile di sala rappresentandone l’anima sorridente e garbata, nonostante i numerosi riconoscimenti già ricevuti nel corso della sua carriera è salita sul palco commossa a ritirare il premio – una statuetta raffigurante Bob Noto con una fetta di prosciutto nel taschino – commentando così: «È un premio che mi tocca profondamente prima di tutto dal punto di vista personale e poi professionale. Bob è stata una figura importante nella mia vita e in quella di Moreno. L’incontro con lui è stato molto significativo, amiamo Torino anche grazie a lui e oggi sono molto felice di vedere quanto il suo impegno trasversale per sostenere l’enogastronomia, la bellezza, l’arte e la profondità del cibo sia ancora così importante per questa città e credo che Buonissima ne sia l’eredità».
Consegnato nella giornata inaugurale di Buonissima 2024, martedì 24 ottobre, alla Centrale della Nuvola Lavazza, il Premio Bob Noto è giunto così alla sua quarta edizione. A vincere negli anni precedenti erano stati Andoni Luis Aduriz (2021, Irriverenza), Massimiliano e Raffaele Alajmo (2022, Ironia) e Renè Redzepi (2023, Creatività) che ha mandato un video-messaggio per ricordare affettuosamente Noto e fare le congratulazione alla vincitrice direttamente da Noma Kyoto.
A concludere la serata una speciale cena a 4 mani al Ristorante Del Cambio dedicata al Premio Bob Noto e in onore di Mariella Organi, in cui Matteo Baronetto ed Enrico Crippa hanno proposto piatti che particolarmente amati dal food photographer e nuove creazioni che ne rispecchiano i gusti, a cominciare dai “dolci non dolci” come il delizioso Montebianco fagioli e marroni di Baronetto e l’insolito Cavolfiore di Crippa. «Sono sicuro che Bob troverà il modo di farmi sapere se gli piacciono anche questi nuovi piatti», ha commentato lo chef di Piazza Duomo.
Il programma di Buonissima prevede anche, venerdì 25 ottobre, un altro momento dedicato al gastronomo: all’UCI Cinema Lingotto si terrà infatti la serata CheFilm! Si cena al cinema, durante la quale sarà proiettata l’anteprima del documentario Bob Noto: The World’s Finest Palate, diretto da Francesco Catarinolo e prodotto da Pandora con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte e del Gruppo Lavazza; e a firmare gli intermezzi gastronomici saranno quattro grandi chef amici di Bob, vale a dire Carlo Cracco, Matteo Baronetto, Paolo Griffa e Giuseppe Rambaldi.