Dopo essere stato il primo italiano a fare Champagne in Francia, Alberto Massucco corona adesso un altro suo grande sogno. Quello di aprire nella sua regione d’origine, il Piemonte, terra di grandi vini rossi, la Maison Massucco: una cantina dall’elegante e moderno design – opera del designer Arnaldo Tranti e dell’architetto Leonardo Porcelli – che racconta la sua passione per le bollicine d’oltralpe. L’imprenditore ha infatti trasformato la vecchia industria di famiglia a nord di Torino in una struttura di 2mila metri quadrati che ospita tre diverse cantine, sale degustazioni e salotti per i ricevimenti dalla capienza massima di 300 persone.
Definito “un vigneron prestato alla metalmeccanica”, nonostante la sua infanzia e adolescenza siano state contraddistinte dalla vista dei vigneti di Nebbiolo e Barbera e dalle attività di famiglia, Massucco si è fatto guidare soprattutto dalla sua curiosità e passione per la regione della Champagne, che lo hanno portato a essere prima un importatore di etichette di vigneron indipendenti – tra i quali i Récoltant Manipulant Jean-Philippe Trousset, Bonnevie Bocart e Gallois-Bouché, di cui possiede l’esclusiva per la distribuzione in Italia – e poi il primo italiano a possedere una vigna (acquistata nel 2018) nell’affascinante porzione di territorio a 150 km da Parigi. Un desiderio divenuto realtà grazie al sodalizio con Erick De Sousa, uno dei migliori produttori della zona, incaricato anche di seguire in cantina la linea Alberto Massucco Champagne.
La nuova struttura piemontese nasce dunque dalla riqualificazione di un’area industriale non lontana da Torino, a Castellamonte, per diventare un ponte fra la Francia e l’Italia e unire idealmente le due “patrie” dell’imprenditore, unendo sotto un ampio tetto le diverse anime della sua attività enoica: dalla produzione alla selezione di Champagne, fino all’accoglienza.
Al suo personale brand di etichette è dedicata la Cave AMC, mentre la Cave des Vignerons custodisce le bottiglie dei viticoltori francesi; infine, la Cave du Propriétaire è la cantina che accoglie i visitatori in uno scenario contraddistinto da luci soffuse, volte a botte e pavimenti in ciottolo di fiume, con un intero bancone in larice costruito ad hoc per le degustazioni. Mentre dietro a un cancello in ferro che ricorda gli ingressi degli chateaux francesi si apre un caveau pensato per ospitare i grandi formati di Champagne.
La collaborazione con lo chef Matteo Baronetto
«Champagne e cibo sono il mio modo per accogliere chi desidera condividere le mie passioni più grandi» spiega Alberto Massucco, che nella Maison piemontese ha coinvolto anche Matteo Baronetto, chef del ristorante stellato Del Cambio di Torino. Il cuoco ha progettato personalmente la cucina della sala degustazioni, pensata sia per ricevere gli appassionati di bollicine, sia per accogliere eventi, meeting aziendali o pranzi di lavoro. Mentre il sontuoso Salone delle Feste e la Galleria, con le finestre che affacciano sul torrente e un “tavolo-scultura” in metallo che ricorda un’antica forgia, si prestano a ospitare grandi eventi e cerimonie di prestigio.