Tortelli con la panna

Weekend a Bologna: dove mangiare

Quarantotto ore sono il tempo minimo per avere un assaggio del capoluogo emiliano. Occorre però compiere delle scelte, in base ovviamente ai propri interessi e gusti. Senza presunzione di completezza, ecco un itinerario gastronomico con tappe pensate per i vari momenti della giornata.

Poche città in Italia esprimono un amore viscerale per la convivialità e il buon cibo come Bologna. D’altronde, ci saranno delle ragioni se uno dei suoi soprannomi è “La Grassa”? Lo straordinario patrimonio culinario è celebrato in ogni angolo del Quadrilatero, tra botteghe storiche, osterie e mercati. Anche il resto del centro brulica di luoghi dedicati al gusto e non mancano insegne che seguono le tendenze gastronomiche più attuali. 

L’arrivo

Giunti a Bologna, presumibilmente nel tardo pomeriggio, avrete sicuramente voglia di immergervi nei sapori felsinei. Tuttavia potreste decidere di rimandare l’appuntamento con la tradizione, per provare uno dei più interessanti bistrot contemporanei della città. Ahimè è sicuramente tra questi: cucina a vista, servizio informale e una proposta di piatti creativi realizzati con ingredienti del territorio. Come il Cavolo verza, yogurt caramellato, mandorle e mostarda; oppure l’ottimo Tortello di lingua di manzo, fegato e cavolfiore. Il menu, relativamente corto, cambia spesso in base alla stagionalità e alla disponibilità delle materie prime. Carta dei vini con etichette naturali e biologiche. Da qualche settimana la stessa proprietà ha aperto un secondo ristorante dal nome curioso, Uno di questi giorni”, in cui protagonista assoluta è la brace. Per il dopo cena, concedetevi un drink da Velluto, poliedrico locale aperto sin dal mattino. 

Una giornata ideale

A proposito di colazione: cercate la sede più vicina a voi di Forno Brisa, il panificio con microtorrefazione, dove troverete buoni lievitati da accompagnare ai caffè della casa. Le pizze al taglio sono invece l’opzione per chi preferisce il salato. Se per pranzo avete l’esigenza di mangiare qualcosa al volo, magari per dedicare più tempo ad attività culturali, la scelta può ricadere su Ragū, per un panino ripieno proprio di ragù alla bolognese, o una porzione di pasta fresca: dai tortellini ai balanzoni, passando per le tagliatelle e la lasagne. Non fatevi scoraggiare dalla fila fuori, i ragazzi dello staff sono rapidi. All’interno c’è qualche posto a sedere, ma potete ordinare da asporto e recarvi sulle panchine della vicina Piazza San Martino, per un’esperienza autentica di street food. Concedetevi poi un buon caffè, espresso o filtro, da Aroma Specialty Coffees, locale piccolo ma elegante, tra i primi in Italia a proporre miscele o singole origini eccellenti. Per la sera, gli amanti di pizza e birre artigianali, possono prenotare un tavolo da Ranzani 13, dove gustare un impasto leggero, farcito con buone materie prime. Anche la selezione alle spine è di tutto rispetto. Per proseguire la serata con ulteriori degustazioni birrarie, andate dritti al Punto, celebre pub di via San Rocco, in zona Pratello. In via Mascarella, invece, si può compiere un pub crawling in pochi metri, facendo tappa a L’Ortica (che è anche wine bar) e alla tap room di Zapap. Non distante vi è anche il Fuori Orsa Moline, il pub di Vecchia Orsa, birrificio sociale e inclusivo che dal 2007 coinvolge lavoratori con disabilità nel processo produttivo.

Prima dell’arrivederci

Il tour (de force) gastronomico bolognese sta per giungere al termine, prima però avete ancora due “slot” da riempire. Altra insegna valida per la colazione è quella di Allegra. In realtà questo bistrot di Via Galliera, oltre che per la proposta di viennoiserie del mattino, può essere preso in considerazione anche per pranzo o cena, grazie a piatti intriganti da accompagnare a vini naturali. Ed eccoci finalmente al tanto atteso pranzo della domenica, che non può che essere tradizionale, sfacciatamente godurioso, in una sola parola: bolognese. Vicolo Colombina è l’indirizzo perfetto. Più o meno inconsapevolmente, annegherete nella crema di Parmigiano, trait d’union dell’intera esperienza a partire dall’antipasto – sformatino di patate e mortadella – per poi proseguire con i classici tortellini (disponibili anche in brodo) e finire con la Cotoletta Petroniana. Dopo quarantotto ore, si va via da Bologna con due sensazioni: inevitabilmente sazi e vogliosi di tornarci presto.

Maggiori informazioni

In apertura: i tortellini in crema di Parmigiano Reggiano di Vicolo Colombina (ph. Salvatore Cosenza)

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