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Maestro di Cucina: Norbert Niederkofler

Scopriamo di più sullo chef di fama internazionale che ha saputo creare una vera e propria scuola, con un gran numero di allievi, restando tra le sue amate montagne ma sapendo aprirsi al mondo. Premio assegnato in collaborazione con Monograno Felicetti.

Non è da tutti l’impresa che ha compiuto Norbert Niederkofler quando, a soli quattro mesi dall’apertura dell’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler (luglio 2023) a Brunico, è riuscito a passare da zero a tre stelle Michelin, più quella verde alla sostenibilità, in un colpo solo. Un riconoscimento che premia la carriera dello chef che ha fatto della sua terra d’origine, l’Alto Adige – con le sue verdi vallate e le sue montagne ricche di biodiversità – il manifesto della sua filosofia culinaria. «”Cook the Mountain” nasce nel 2008 ed è un concetto molto rigoroso e rispettoso della natura ma anche delle persone che lavorano con noi. Un progetto che stiamo continuando a diffondere attraverso la proposta culinaria dell’Atelier». Il tristellato è il nuovo capitolo gastronomico del cuoco altoatesino dopo la chiusura dello storico ristorante St. Hubertus all’interno dell’Hotel Rosa Alpina, in cui Niederkofler è diventato il “maestro di cucina” che tutti abbiamo imparato ad apprezzare e conoscere. Un luogo che lo ha forgiato e dove, nel 2017, aveva già raggiunto le tre stelle. È infatti nell’indirizzo di San Cassiano in Badia che lo chef comincia ad abbracciare quei concetti di cucina etica e sostenibile che lo porteranno nel 2015 a fondare con Paolo Ferretti Mo-Food – una società di consulenza a 360 gradi dedicata alla ristorazione tra cui spicca il progetto CARE’s – The Ethical Chef Days –, seguito nel dicembre 2018 dall’inaugurazione di AlpiNN, il ristorante rifugio costruito sul modello di una stube contemporanea situato a 2.235 metri d’altezza in cima al Plan de Corones. Un’insegna sostenibile in ogni aspetto e unica nel suo genere, dove la filosofia “Cook the Mountain” raggiunge la sua massima espressione e viene applicata in modo letterale. Queste iniziative sono suggellate da un impegno costante di Norbert Niederkofler verso i giovani. Un esempio vincente è Michele Lazzarini (oggi alla guida di Contrada Bricconi), mentre all’Atelier l’età media della brigata è di poco superiore ai 26 anni. «È un ristorante dove vengono formati e cercati giovani talenti a cui vogliamo trasmettere tutta l’esperienza che abbiamo raccolto negli ultimi anni».

Monograno Felicetti

Fondato nel 1908 in Val di Fiemme, il Pastificio Felicetti è l’unico in Europa situato sopra i 1.000 metri di altitudine. Da quattro generazioni, la famiglia Felicetti produce pasta d’eccellenza, sfruttando l’acqua di sorgente e l’aria pura delle Dolomiti per conferire ai propri prodotti un sapore inconfondibile. L’azienda, che conta oggi 121 dipendenti e due stabilimenti produttivi (a Predazzo e Molina di Fiemme), si distingue per la filosofia orientata alla qualità, alla sostenibilità e alla filiera biologica. Tra le linee di punta spicca Monograno Felicetti, realizzata con semole biologiche monorigine e molto apprezzata dall’alta ristorazione: dal grano duro Matt della Puglia al Farro Dicocco e Spelta coltivato in Umbria e Toscana, fino al Cappelli delle Murge. La linea Originale, invece, include pasta di grano duro, integrale e all’uovo, con l’uso esclusivo di materie prime italiane. Il pastificio è anche molto sensibile a temi come innovazione e rispetto per l’ambiente: il nuovo packaging per esempio è in carta naturale certificata Pefc – proveniente da foreste gestite responsabilmente – e riduce l’impatto ambientale.
felicetti.it

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Foto di Lorenzo Polato

 

 



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