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La Sicilia del vino sempre più sostenibile

Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia promuove la viticoltura e l’enologia dell’isola proponendosi come modello virtuoso.

Negli ultimi anni, la Sicilia si è affermata come una delle regioni italiane più all’avanguardia nella viticoltura sostenibile: è prima in Italia per l’area agricola dedicata alla produzione biologica, con una superficie vitata bio di più di 29mila ettari sui 100mila complessivi. L’isola è da sempre vocata alla viticoltura, come dimostrano i vinaccioli fossili risalenti ad almeno 2 milioni di anni fa ritrovati alle falde dell’Etna e nelle Eolie. E il vigneto siciliano, con le sue particolarità, si è lasciato apprezzare in questi anni non solo per la produzione di qualità ma soprattutto per una diversità unica sia in termini di varietà allevate sia di areali: differenti l’uno dall’altro per storia, tipologia di suoli, altitudini e impianti, danno vita a una vendemmia lunga 100 giorni e a una superficie vitata complessiva che ha la stessa estensione di quella dell’intera Germania e tre volte quella della Nuova Zelanda.

L’approccio sostenibile è oggi generalmente diffuso nella viticoltura siciliana e si basa su pratiche che puntano a preservare la salute del suolo, della flora e della fauna locale, riducendo al minimo l’uso di prodotti chimici: in questo scenario il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, nato nel 2012 e che oggi conta 530 confezionatori, ha avuto un ruolo fondamentale di indirizzo e sviluppo, grazie alle funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi ai vini della denominazione riconosciute dal Masaf. Un lavoro continuo e incessante che in questi anni ha portato il brand Sicilia Doc a essere conosciuto e affermato: Grillo e Nero d’Avola sono le uve più identitarie (e tra le più prodotte), ma ovviamente la biodiversità del vigneto è ben più ampia e racconta non solo le varietà autoctone come Catarratto (chiamato anche Lucido), Zibibbo, Frappato e Perricone, ma anche i vitigni internazionali, che nella terra del sole hanno trovato un habitat ideale oramai da diversi anni.

Oggi il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia conta circa 85 milioni di bottiglie prodotte e quasi 23mila ettari (su circa 100mila totali), con un focus specifico sulla salvaguardia delle risorse ambientali e sulle condizioni climatiche naturali dell’isola: qui l’agricoltura è infatti in gran parte unificata da un approccio che punta a ridurre l’impatto sull’ecosistema, a fare meno trattamenti per preservare le piante dalle malattie e a valorizzare il territorio, proponendosi come modello virtuoso di sostenibilità, soprattutto vitivinicola, nel mondo.

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