Come recita un celebre detto milanese tratto dalla canzone di Giovanni D’Anzi e Alfredo Bracchi del 1939, “Milan l’è on gran Milan”. E questa città non smette mai di sorprendere, soprattutto a dicembre, quando si veste di magia natalizia. Tra luci scintillanti, maestosi alberghi decorati e tavole riccamente imbandite, ogni angolo meneghino risplende. Se nelle case l’aria si riempie del profumo dell’arrosto, nelle pasticcerie spicca la fragranza del panetun, che sembra trasformarsi nella profumazione per ambienti del mese. Tuttavia, non è solo il calore domestico a far brillare Milano: ci sono indirizzi gastronomici pronti a stupire anche i palati più esigenti.
La gastronomia popolare e il mercato di quartiere
Sono passati solo 8 mesi dall’inaugurazione di CreDa, la gastronomia urbana dei cuochi Crescenzo Morlando e Dario Pisani che ogni giorno propone ricette simbolo della cucina partenopea: piatti semplici e tradizionali che celebrano le pietanze delle nonne, come la Parmigiana di melanzane, la Pasta e patate o le Polpette al ragù della signora Maria, ma da non perdere è pure la Genovese (disponibile con e senza carne). A dicembre, l’insegna non smette di prendere per la gola: tra le novità invernali, si menzionano la nuova linea di conserve artigianali – buonissima quella a base di pesce in guazzetto e ragù di polipo – e l’attivazione del servizio a domicilio. In occasione delle feste, si possono ordinare e ritirare (fino al 24 dicembre alle 16) dolci fatti in casa come pastiera e struffoli oppure specialità salate che faranno sentire a casa anche i fuori sede che non sono potuti tornare al Sud: è il caso della Pizza con la scarola, l’Insalata di polpo e dei golosissimi sughi già pronti, come quello alla genovese con le cipolle ramate. Accanto alla vetrina con i prodotti d’asporto si sviluppa la sala ristorante: qui si possono assaporare piatti caldi appena sfornati, da mattina a sera.
Gli appassionati dello street food, invece, non potranno mancare all’appuntamento di questa domenica da Mare culturale urbano, presso la cascina torrette: l’evento atteso si chiama Addictive Christmas (food) Market e sarà all’insegna del buon cibo, della musica e della convivialità. L’occasione perfetta per acquistare regali e specialità tutte da gustare: ci saranno gli sfogliati di Ciacco, il caffè filtro di Cartoline Caffè, il panettone di Pavé e altre prelibatezze portate da Il Cucchiaio d’Argento, Wilden Herbals e Stefano Ciabarri. Il programma completo della giornata è pubblicato qui.
Natale con le stelle
Il Ristorante Andrea Aprea, al terzo piano dell’edificio della Fondazione Luigi Rovati, propone un menu della Vigilia per veri gourmand: un percorso degustazione fastoso e variopinto, che reinterpreta i sapori classici delle feste in chiave creativa e lussureggiante. Dall’Astice con salsa tonnata, barbabietola e tartufo nero al Riso Carnaroli con caviale Ars Italica, otto corse raffinate con cui festeggiare in grande stile. L’esperienza si concluderà con un assaggio dell’iconico Panettone 2.0 firmato dallo stesso chef: «È il dolce sacro dei milanesi, e abbiamo voluto ricostruirlo: alla base ci sarà una gelatina di arancia candita, e sopra un gelato e una cialda al gusto panettone» spiega Aprea, senza aggiungere altro per non rovinare l’effetto sorpresa.
Dicembre in osteria
“Per fare ogni bello arrosto”, spiegava Maestro Martino nel primo ricettario didattico della storia, De Arte Coquinaria, “bisogna farlo andare adascio adascio: va fatta cottura lenta perché sia buono e colorito”. Quasi 600 anni dopo, Osteria Afrodite ha preso alla lettera questa eredità: la nuova apertura milanese già sulla bocca dei più, ha scelto proprio l’arrosto come protagonista della selezione dei piatti natalizi in carta questo dicembre, insieme a leccornie irresistibili come la Lasagnetta fondente e il panettone artigianale, da accompagnare alla crema al mascarpone della casa. L’atmosfera che si respira, poi, è davvero speciale: specchi retrò, abat-jour, manifesti d’epoca appesi e una cordialità diffusa rimandano agli anni 70. Qui il tempo sembra essersi fermato e il cibo ha il sapore buono di una volta.
È tempo di tacchino, anche in versione fine dining
L’indirizzo milanese dei fratelli Cerea è sempre una buona idea: un’insegna simbolo di famiglia e tradizione, dove la memoria gastronomica è, sin dagli inizi, fonte di ispirazione e creatività in cucina. Soprattutto a Natale, quando l’alchimia tra fantasia e costume trova espressione in piatti tramandati da generazioni, che saranno al centro della proposta del 25 dicembre firmata Dav Da Vittorio: è il caso della Tacchinella ripiena, del Torcione di fegato grasso con noci e pan brioche, o ancora della Quiche Lorraine al tartufo. Diverso è per gli antipasti, che si discostano dalle classiche preparazioni del periodo per lasciare spazio alla sperimentazione. La selezione dei dessert, infine, si preannuncia invitante come poche altre: una sfera di pralinato alle nocciole e caramello, con inserto di mela e cannella, sarà solo il preludio di un’orchestra di cannoncini alla crema. A concludere, e non potrebbe essere altrimenti, deliziosi assaggi di torrone, e il panettone milanese fatto come Madonnina comanda.