Nasce da un risotto stellato e da un’idea di inclusione il nuovo Pappaluga Gin, il distillato che porta la firma dello chef Antonio Guida e di Guglielmo Miriello, direttore del Mandarin Garden del Mandarin Oriental, Milan. Un gin che non è solo un omaggio a un grande piatto – il Risotto con polvere di lampone e crema di erbe, signature dish del cuoco di origine pugliese – ma racconta un modello imprenditoriale che sta cambiando il modo di intendere la disabilità nel mondo del lavoro. Perché come ha ricordato Macchi durante il suo intervento in occasione di Identità Inclusive a San Vito dei Normanni, in Puglia: «Questa paura del diverso non si vince con il coraggio ma con l’indipendenza, affrontando le emozioni di queste persone».
Pappaluga Gin nasce dalla collaborazione con Pappaluga, impresa agricola sociale fondata nel 2021 da Davide Macchi a Gemonio, in provincia di Varese, che offre un lavoro retribuito e dignitoso a persone con disabilità cognitive, intellettive e relazionali. L’azienda, che adotta metodi di coltivazione in permacultura e biodinamica, sorge su una collinetta privata ed è il risultato di un percorso personale che ha segnato profondamente la vita di Macchi. Il suo primo incontro con il mondo della disabilità risale ai primi anni Duemila, quando ha iniziato ad allenare una squadra di atleti disabili. All’epoca non aveva ancora avuto figli, ma nel 2005 è nato il terzogenito Carlo e, solo nel 2009, gli è stata diagnosticata una malattia genetica che ha portato al riconoscimento della sua disabilità cognitiva.
Questo evento ha rappresentato una svolta anche nella vita professionale di Macchi, spingendolo a trasformare il suo privato in un progetto da condividere: un’impresa agricola che fosse non solo inclusiva, ma anche sostenibile e strutturata. Oltre a vendere verdura al due stelle milanese di Antonio Guida – sensibile al tema della disabilità e grande sostenitore della causa con i suoi pranzi di beneficenza che hanno permesso l’apertura di un centro specializzato per bambini con autismo gestito dalla onlus L’abilità –, Pappaluga è una delle poche realtà lombarde che applica in modo innovativo il principio della legge 68/99, integrando nel proprio organico persone con disabilità attraverso un modello che potremmo definire di “adozione professionale”. Questo approccio consente non solo di rispettare la normativa, ma di creare un ambiente lavorativo realmente accessibile.
Il gin che racconta un piatto (e un progetto sociale)
Al palato, il Pappaluga Gin ha una base London Dry, con ginepro italiano, coriandolo, cardamomo, radice di iris e pepe di Lampong. Tutte le botaniche fresche utilizzate nel gin, esclusi i limoni della Costiera Amalfitana, provengono proprio da qui. Ma ciò che lo rende davvero speciale è l’aggiunta di ingredienti distillati separatamente che richiamano il celebre risotto dello chef Guida: lampone fresco, per la nota fruttata e acida, sumac, che accentua l’acidità tipica del piatto, pandano, un frutto esotico che evoca il sapore del riso, salvia fresca e aspraggine salentina, una pianta aromatica che richiama la crema di erbe della ricetta originale. Per Guglielmo Miriello, esperto mixologist, il risultato è un gin dal profilo botanico complesso, perfettamente bilanciato tra freschezza, acidità e profondità aromatica. Ottimo come base per i cocktail, ma perfetto anche liscio o on the rocks.
Un progetto che va oltre il distillato
Dietro ogni bottiglia di Pappaluga Gin c’è una storia che va oltre la mixology. «L’idea di creare il nostro gin è nata dalla disponibilità di ingredienti di altissima qualità, coltivati con orgoglio nel nostro podere, unita a un metodo di distillazione di eccellenza – racconta Davide Macchi –. Abbiamo condiviso il progetto con Chef Guida, con cui collaboriamo da tempo fornendo i nostri prodotti sia per il Seta che per il Mandarin Garden; insieme a Guglielmo, hanno accolto la proposta con grande entusiasmo, contribuendo a finalizzare il gin grazie al loro talento, gusto e professionalità». Pappaluga è infatti un’impresa agricola sociale che offre opportunità di lavoro a persone con disabilità, permettendo loro di costruire un futuro professionale vero. Non un progetto filantropico, ma un’impresa strutturata che si autosostiene grazie alla vendita di prodotti agricoli di qualità, molti dei quali riforniscono la ristorazione d’eccellenza.
Per Antonio Guida, che da tempo collabora con Pappaluga, questo gin veicola anche un messaggio concreto: «Dimostra ancora una volta come con la fiducia, la passione e la dedizione si possano raggiungere grandi risultati. E questo, i ragazzi di Pappaluga me lo insegnano ogni giorno».