Speciale Vino: 50 aziende top dell’anno

Abbiamo scelto e raccontato quelle che secondo noi sono le cinquanta migliori cantine dell’anno. Non solo per identità e qualità ma anche per la capacità di esprimere attitudini e valori fondamentali.

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Innovazione. Export. Sostenibilità. Ospitalità. Sono questi i criteri con cui abbiamo scelto le cinquanta migliori aziende italiane dell’anno. Non è stato facile stringere il cerchio in un Paese, come il nostro, che può vantare un panorama vitivinicolo di straordinaria qualità. Una selezione (non una classifica) senza pregiudizi o dogmi, che riflette un confronto aperto tra gli autori. Troverete dimensioni, filosofie e storie diverse, ma tutte di eccellenza. In definitiva, sono le aziende che piacciono a noi e soprattutto che esprimono valori fondamentali, oltre all’identità e alla qualità dei vini.

L’innovazione, appunto, intesa come volontà di percorrere nuove strade, di essere pionieri, di interpretare la tradizione in chiave contemporanea, di fare ricerca e saper usare la tecnologia in maniera intelligente e rispettosa.

L’ospitalità, che vuol dire tante cose: l’attitudine all’accoglienza, l’offerta di esperienze sartoriali e di percorsi artistici, una ricettività e una ristorazione di livello. In sintesi, tutto quello che serve per promuovere nel modo giusto il turismo del vino.

Poi l’export e l’internazionalizzazione, dunque la capacità di imporsi sui mercati mondiali (in particolare quelli emergenti) e di avere una visione globale, una (buona) reputazione all’estero, la capacità di declinare le proprie strategie e di dialogare con il pubblico di diverse aree geografiche.

Infine la responsabilità sociale e la sostenibilità – ambientale ed economica – quando non siano slogan ma azioni concrete, misurabili e certificabili: possono riguardare i regimi di agricoltura adottati, la scelta di fonti energetiche alternative e a basso impatto, l’uso di materiali ecocompatibili o riciclati, un piano welfare per i dipendenti.

Queste cinquanta aziende ci restituiscono la fotografia di un’enologia italiana capace di confrontarsi senza paure a livello mondiale. E quelli che seguono sono i loro racconti.

#1 Argiolas, Arnaldo Caprai, Barone di Villagrande, Bellavista, Bucci, Ca’ del Bosco, Cantina Tollo, Cantine Ferrari, Cantine Sorrentino, Castello di Ama

#2 Cataldo Calabretta, Cecchi, Ceretto, Condé, Damilano, Elena Fucci, Famiglia Cotarella, Foradori, Frescobaldi, Gaja,

#3 Giacomo Conterno, Gravner, Guido Berlucchi, I Cacciagalli, Kellerei Kaltern, Kettmeir, La Stoppa, Le Ripi, Livio Felluga, Lungarotti

#4 Masciarelli, Masi, Michele Chiarlo, Monte Zovo, Paltrinieri, Planeta, Ruffino, Salcheto, San Leonardo, San Salvatore 1988

#5 Stefano Amerighi, Tasca d’Almerita, Tenuta di Valgiano, Tenute Dettori, Torrevento, Tramin, Velenosi, Venissa, Vigneti Massa, Zidarich

foto Alberto Blasetti