Era il 1993 quando Gualtiero Marchesi chiudeva il locale di via Bonvesin de la Riva a Milano per trasferirlo – insieme alle sue tre stelle Michelin – all’Albereta di Erbusco, fra le colline della Franciacorta. Oggi Enrico Bartolini, dopo oltre 25 anni, è riuscito nell’impresa di riportare il massimo riconoscimento della guida “rossa” nel capoluogo lombardo, la città più vivace e internazionale d’Italia anche dal punto di vista enogastronomico.
Questa mattina, sul palco del Teatro Municipale di Piacenza che ospitava la premiazione, il Ristorante Enrico Bartolini al Mudec-Museo delle Culture ha conquistato la terza stella facendo salire così a undici le insegne nel gotha della ristorazione italiana. Tutte confermate le altre tre stelle: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), St. Hubertus a San Cassiano (BZ) e Uliassi a Senigallia (AN).
Sono 25 i ristoranti con due stelle, tra cui due new entry: La Madernassa a Guarene (CN) e il GLAM a Venezia, uno degli altri locali di Enrico Bartolini. A dieci anni dalla prima stella (assegnata nel 2009 a Le Robinie, il primo ristorante che Bartolini aprì in Oltrepò Pavese) il cuoco, quasi quarantenne, si conferma così anche il più stellato d’Italia, con il record assoluto di otto stelle in totale: detengono una stella il Casual Ristorante, a Bergamo Città Alta, La Trattoria Enrico Bartolini all’interno de L’Andana Resort, Castiglione della Pescaia (GR) e la Locanda del Sant’Uffizio del Relais del Sant’Uffizio a Cioccaro di Penango (AT).
«È un onore aver riportato le tre stelle a Milano – ha commentato Bartolini – e mi sento come se avessi vinto un oro olimpico. Milano è una città esplosiva, un fermento, grazie anche ai molti bravissimi colleghi che stanno facendo un lavoro egregio nella proposta gastronomica. È qui che ho deciso di stabilire il mio headquarter: è al Mudec che nascono le idee e i progetti che poi trasferiamo negli altri ristoranti. Io non posso che condividere questo meraviglioso momento con Remo e Mario Capitaneo (nella foto con lo chef, nda) e Sebastien Ferrara per Milano e con Donato Ascani a Venezia che hanno dato prova di grande impegno e costanza».
Sono 328 i ristoranti con una stella nella nuova edizione della guida, nata in Francia nel 1900 grazie all’intuizione dei fratelli Édouard e André Michelin. Oltre il 50% delle 30 new entry sono in Lombardia, Campania e Toscana. Tra i tanti neostellati ci sono Condividere a Torino, daGorini a Bagno di Romagna (FC), Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze, Idylio by Apreda a Roma, il George Restaurant del Grand Hotel Parker’s a Napoli e Otto Geleng a Taormina (ME).
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