Olio della Corte

A Ca’ del Bosco nasce l’Olio della Corte

L’azienda franciacortina famosa per le bollicine di classe ha dato il via a un progetto olivicolo che esalta un terroir vocato anche all’extravergine. A raccontarlo è Maurizio Zanella.

Per tutti, oggi Franciacorta è sinonimo di Metodo Classico italiano di alta qualità. E se è così, oltre all’attività del Consorzio nato nel 1990 e che oggi conta oltre 100 soci, lo si deve soprattutto ad alcuni pionieri che per primi scommisero su questo territorio fino ad allora lontano dalle grandi rotte del vino. Fra questi, un posto di riguardo va sicuramente a Maurizio Zanella che, supportato anche dalla madre Annamaria Clementi, fin dal 1972 ha lavorato per far diventare la sua “casa nel bosco” su una collina di Erbusco – da cui nasce il nome Ca’ del Bosco – una delle aziende di riferimento della produzione spumantistica italiana; e poi anche dell’accoglienza, come abbiamo raccontato nel nostro ultimo Speciale Vino dedicato all’enoturismo.

Grande appassionato d’arte, oltre che di vino, dallo scorso anno Zanella ha dato il via a una nuova impresa che punta a mettere in luce un’altra preziosa risorsa del territorio, finora non troppo valorizzata: l’olivo e l’olio che se ne ricava, una coltura diffusa in queste zone fin dall’Ottocento e favorita dal clima mite grazie alla presenza di numerosi bacini idrici, come il Lago Maggiore e quelli di Como e di Iseo, detto anche Sebino.

Con la raccolta 2024, infatti, è nato l’Olio della Corte: il primo extravergine prodotto dalla lavorazione dei frutti degli uliveti di proprietà, disseminati tra vari appezzamenti e tenute da cui arrivano anche le uve, nei comuni di Erbusco, Corte Franca, Cellatica, Cazzago San Martino e Iseo. Così, oltre ai 259,98 ettari di vigneti, il parco agricolo di Ca’ del Bosco comprende oggi anche 1.208 olivi che crescono ad altitudini comprese tra i 200 e i 550 metri s.l.m.: si tratta in maggioranza di alberi di Leccino, affiancati da piante di varietà Frantoio, Casaliva e Pendolino, tutti con un’età media superiore ai 25 anni (ma sono in programma anche nuovi impianti che amplieranno la superficie e la produzione). Un’abitudine che c’era già in azienda, ma riguardava una produzione minima e “hobbistica” – destinata soprattutto all’autoconsumo e ai regali ai dipendenti – frutto di alberi sparsi e piuttosto difficili da gestire perché situati sulle parti più scoscese delle colline, piantati lì dalle generazioni precedenti per consolidare il terreno ed evitare gli smottamenti delle vigne terrazzate.

«Acquistando, o prendendo in gestione per almeno 25 anni come facciamo sempre per le nostre uve, gli olivi continuavano ad aumentare», racconta Maurizio Zanella. «La molla per passare a una produzione di olio più attenta, e alla creazione di una nostra etichetta, è scattata quando abbiamo acquistato un vigneto importante di circa 6-7 ettari in cui c’erano quasi due ettari di olivi, tra l’altro per una volta in piano. Inizialmente avevamo pensato di sostituirli con altra vigna ma poi ci siamo detti che sarebbe stato un peccato espiantare delle piante così belle, e anche comode!». Così è nato un nuovo approccio all’olio extravergine, con la parte agronomica seguita da un consulente e la lavorazione in frantoio affidata a un collaboratore interno, già al lavoro in cantina, che ha seguito la sua passione per l’olio e si è specializzato in questo campo.

Coltivate in regime biologico, raccolte manualmente con grande cura e lavorate entro poche ore dalla raccolta nel moderno frantoio di proprietà installato appositamente, le olive danno vita a un extravergine della Dop Laghi Lombardi, e in particolare della sottozona Sebino che abbraccia le province di Brescia e Bergamo, tra i pochi della denominazione a essere anche biologici grazie a una filiera certificata dal campo alla molitura. E se la produzione è per ora limitata, con una prima uscita di circa 2.400 bottiglie da 50 ml, è destinata ad aumentare di pari passo all’ampliamento previsto della superficie vitata.

Si tratta di un olio dal profilo particolarmente elegante, delicato tanto al naso quanto al palato ma con un suo preciso carattere in cui accanto alle fresche tonalità si esprimono belle note floreali e di frutta bianca come la mela Golden. Sorretto da una ben modulata piccantezza che lo rende vivace, è ideale per arricchire carpacci di carne o di pesce, insalate di misticanze con erbe aromatiche, verdure primaverili o anche dessert a base di frutta. Anche il packaging è particolarmente curato, seguendo la propensione alla bellezza che caratterizza Ca’ del Bosco: una bottiglia scura dalle forme morbide, lineare e senza fronzoli ma impreziosita da una foglia d’olivo dorata in rilievo, perfetta per far bella figura su tavole importanti o sugli scaffali delle principali enoteche e gastronomie d’Italia.

Maggiori informazioni

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati