Nella stessa struttura fiorentina dove Don Danilo Cubattoli, per tutti Don Cuba, aprì un ristorante solidale destinato al recupero di alcuni detenuti, che per anni è rimasta chiusa, oggi sorge una mensa sociale. Da qualche settimana, però, a frequentare questo luogo sono sempre più fiorentini, almeno di sera. Il motivo? Il nuovo ristorante al Centro Le Torri a Villa Vogel, promosso dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, che qui all’ora di pranzo già gestisce uno dei punti ristoro cittadini.
«E un sogno che si avvera, sulle orme di Danilo Cubattoli e Ghita Vogel che ci hanno donato la struttura. Siamo felici che la prima serata sia stata un successo: è stata un’emozione sia per i commensali sia per le persone in cucina e in sala», commenta Vincenzo Lucchetti, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. Il primo sabato dopo l’apertura sono stati serviti 77 commensali, mentre il venerdì e la domenica la media è di 50 coperti: sono questi i dati che ha condiviso con noi la Fondazione dove lavora lo chef Gabriele Andreoni, chef fiorentino che, dopo l’esperienza in Alma ha lavorato in diverse realtà stellate, dallo stage da Perbellini al ruolo di demi-chef nella partita degli antipasti a La Pergola di Roma, fino al Mirazur. «Ho cominciato a collaborare con Caritas durante il Covid: in quel periodo c’era un grosso problema con le mense, sprovviste di volontari», dichiara lo chef che, anche nel privato, continua a dedicarsi ai più deboli insegnando le basi di cucina ai detenuti della Casa Circondariale di Sollicciano. Anche al Centro Le Torri il fornaio sta beneficiando delle misure alternative di detenzione e si occupa di pane e schiacciate, accolto alla casa Il Samaritano della Fondazione. Tra sala e cucina si contano invece volontari della Fondazione, ragazzi che stanno svolgendo il loro servizio civile, minori dei centri di accoglienza, studenti delle scuole alberghiere, pensionati e giovani con disabilità: «Il nostro progetto è nato affinché queste persone possano avere una situazione curriculare diversa da quella di un’esperienza in una mensa», afferma Andreoni che coordina il personale insieme allo storico chef della Fondazione, Carlo Mazzola.
Dal giovedì alla domenica sera, a partire dalle ore 19:30, questo spazio si trasforma a tutti gli effetti in un ristorante e pizzeria con un menu abbastanza popolare e allo stesso tempo divertente che spazia dagli stuzzichini dell’antipasto, come la cecina fatta in casa, ai primi piatti di pasta fresca, agli hamburger (di carne, pesce o vegetariano), ma c’è anche la carta delle pizze e tutti i dolci sono artigianali, in un tris che mette tutti d’accordo: siete più da tiramisù, cheesecake o cantucci e vin santo?
«Le Torri è uno spazio molto bello e ha anche un’area esterna: abbiamo deciso di aprirlo alla città con un’attività di ristorante, pizzeria e street food. È un progetto importante, sia per le persone che verranno da noi a mangiare, sia per le persone che ci lavoreranno – commenta lo chef Gabriele Andreoni –. Tutto il ricavato, al netto delle spese vive, rimane all’interno della Onlus. La soddisfazione più grande? L’entusiasmo che le persone hanno a venire qui: da quando abbiamo aperto non sono venute solo per fare beneficienza ma perché è un posto dove si mangia e si sta bene».