Negli ultimi anni l’Umbria sta uscendo alla scoperta con importanti progetti che legano il suo ricco e verdissimo territorio all’enogastronomia. Se rimane ancora un’indiscrezione la notizia che la prossima edizione della Guida Michelin verrà presentata proprio in questa ragione, è un fatto che proprio “la Rossa” abbia premiato la ristorazione locale con 4 nuovi macaron nel 2024, mentre sono sempre di più i resort che illuminano il settore dell’hôtellerie come Borgo La Chiaracia o aziende che valorizzano le peculiarità gastronomiche, pensiamo ad esempio a Centumbrie.
In questo contesto anche il mondo del vino si è tolto tante soddisfazioni, in particolare lungo “La Strada del Sagrantino”, dedicata all’omonimo vitigno autoctono di fama ormai internazionale – grazie anche a produttori come Marco Caprai – e rosso alla base di molti blend, che dallo scorso 20 aprile viene celebrato anche da un museo interamente dedicato alla sua storia, tradizione e cultura. A Montefalco, la città di origine della Docg, è stato infatti inaugurato il Museo del Sagrantino, all’interno del Complesso museale di San Francesco, dopo ingenti lavori di restauro. «Quello del Museo del Sagrantino – spiega l’Assessore alla Turismo Daniela Settimi – è stato un progetto in cui l’amministrazione comunale ha lavorato in maniera attenta e oculata per restituire al Complesso Museale di San Francesco uno spazio dedicato al Sagrantino in grado di illustrare la sua lunga storia. Un racconto emozionale fatto di testimonianze del territorio, immagini suggestive e video che faranno immergere il visitatore nella coinvolgente atmosfera della storia del nostro Sagrantino, re indiscusso del territorio».
Insieme al comune di Montefalco e con il sostegno della Regione Umbria, Il Consorzio Tutela Vini Montefalco e l’Associazione “La Strada del Sagrantino” hanno creato un universo che racconta vitigno, vino e territorio di riferimento nell’arco dei secoli, con la possibilità in primis di visitare le antiche cantine francescane, impreziosite dagli utensili della tradizione contadina locale – raccolte con il contributo di Luigi Gambacurta, professore e presidente dell’Associazione “Studio e ricerche delle tradizioni popolari umbre” e Giulia Rotoloni. Nel percorso museale si possono ammirare anche materiali risalenti al 1700 e 1800 che descrivono le tecniche di lavorazione dell’uva usate all’epoca, nonché fotografie, documenti storici e video illustrativi. Ma per i visitatori c’è anche un’intera sezione dedicata all’arte, con opere pittoriche di artisti quali Benozzo Gozzoli che nel 1452 affrescò la volta della chiesa di San Francesco (all’interno del complesso) lasciando alla comunità una testimonianza del paesaggio vitivinicolo locale.
«Il Sagrantino è il nostro prodotto principe che, nel corso del tempo, ha saputo posizionare il territorio di Montefalco e tutto l’areale del Sagrantino a livello internazionale – commenta Serena Marinelli, responsabile del complesso museale San Francesco di Montefalco –. Avendo già dal 2006 la sezione dedicata alle antiche cantine francescane, abbiamo con questo museo voluto raccontare la storia di questo vitigno e quello che è oggi, quanto è importante per il territorio e quanto lo identifichi. Il Sagrantino non è soltanto un ottimo vino, ma un prodotto che racconta la storia, la tradizione, la bellezza di questa terra e vogliamo restituire al visitatore questa chiave di lettura».