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al meni 2021

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Al Meni. A Rimini il circo dei sogni e dei sapori di Massimo Bottura

Le mani di una poesia di Tonino Guerra ispirano i cuochi e gli artigiani della manifestazione gastronomica in scena il 7 e l’8 agosto nei luoghi simbolo della città malatestiana.

Edizione straordinaria per la manifestazione ideata da Massimo Bottura, che già un anno fa – era la fine di settembre – aveva provato a ripensarsi per far fronte alle limitazioni imposte dalla pandemia. Nel 2021, per la prima volta, il circo di Al Meni va in scena ad agosto, ancora una volta diverso nella forma, ma non nello spirito che anima la kermesse, da sempre incentrata sul saper fare, sul mettere le mani in pasta (quelle di una poesia di Tonino Guerra, intitolata, in dialetto romagnolo, Al Meni, le mani), e gettare il cuore oltre gli ostacoli, inno al fattore umano che guida il lavoro di produttori, artigiani, pescatori e cuochi.

Il 7 e l’8 agosto, l’evento si sviluppa tra i luoghi emblematici di Rimini, come mai aveva fatto prima: non più solo in piazza Cavour – dove troverà spazio il mercato contadino – ma anche in piazza Malatesta, fra castel Sismondo, il Teatro Galli e il giardino dei Palazzi d’arte, in quello spazio – rinnovato con lungimiranza dall’amministrazione cittadina – che si appresta a dare forma all’immaginario onirico e circense di Federico Fellini, cui qui sarà presto dedicato un museo. La due giorni – organizzata in collaborazione con l’Associazione Chef to Chef Emilia Romagna Cuochi, Slow Food Emilia Romagna e Strada dei vini e dei sapori dei colli di Rimini – accenderà i riflettori su sedici talenti della scena gastronomica contemporanea, fulcro di un programma che affiancherà ai cooking show orchestrati in due grandi cucine a vista (una davanti all’Arena Francesca da Rimini, l’altra nel circo 8 ½ allestito accanto al Teatro Galli, entrambe in piazza Malatesta), street food d’autore, laboratori e conversazioni nella Vecchia Pescheria, le performance itineranti di FLIC, prima scuola di circo contemporaneo in Italia. Maestro di cerimonie, puntuale ai blocchi di partenza, lo chef modenese. Sarà una festa di piazza, dunque (soggetta alla presentazione di Green Pass per accedere agli eventi), pensata per omaggiare le radici della cucina emiliano-romagnola e i suoi prodotti, e insieme attualizzarli, proprio com’è nello stile di Massimo Bottura.

A muoversi sui palchi gastronomici saranno, innanzitutto, i giovani che stanno crescendo nel gruppo della Francescana (Jessica Rosval da Casa Maria Luigia, la squadra in arrivo da via della Stella – Taka (Takahiko Kondo), Allen Huynh e Matteo Zonarelli Bernardo Paladini da Torno Subito a Dubai, Riccardo Forapani dal nuovo Cavallino di Maranello), e poi l’ex Davide Di Fabio (fresco di inaugurazione sul litorale di Gabicce, con Dalla Gioconda), ma anche Celine Pham, Clio e Anne da L’Innocence di Parigi, Simone Salvini con la sua cucina vegetale. Giocano in casa, invece, Gian Paolo Raschi, Silver Succi, Mattia Borroni, Riccardo Agostini dal Piastrino di Pennabilli, e gli emiliani Athos Migliari, Massimiliano Poggi, Giovanna Guidetti.

Con il cibo di strada – a partire dalle declinazioni più romagnole del tema, tra piade, cassoni e spiedini di pesce, ma non solo – si cimentano, tra gli altri, il team di Augusta, la bottega di Via Saffi 32 in arrivo da Santarcangelo, il collettivo dei Cuori Ebbri per il beverage, i pescatori riminesi in piazza Cavour, la mitica Lella, istituzione della piadina in città. Spazio anche all’impegno per sostenere la cultura antispreco – tema caro a Bottura – con tre incontri all’Arena Francesca da Rimini moderati da Carlo Catani, presidente e ideatore dell’associazione culturale Tempi di Recupero.

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