Fettuccine (fatte in casa), burro e Parmigiano Reggiano. Sono solo tre gli ingredienti che hanno reso famosa in tutto il mondo (in particolare negli Stati Uniti) la ricetta delle Fettuccine Alfredo di Alfredo Di Lelio, il cuoco romano che nel 1914 aprì il ristorante Alfredo alla Scrofa, indirizzo cult tra i vicoletti del centro storico di Roma. Un’insegna che, a distanza di 110 anni, è ancora meta di turisti e gourmand desiderosi di sedersi a tavola per assistere alla mantecatura “live” dell’iconico piatto di pasta, oggi preparato con burro di malga artigianale piemontese e Parmigiano Reggiano 20 mesi.
Una storia di successo che ha permesso ad Alfredo alla Scrofa di essere premiato dalla Camera di Commercio di Roma come rappresentativo esercizio storico della Capitale. Un primato per il locale guidato da Mario Mozzetti insieme a Veronica Salvatori che, con questo titolo, diventa il primo ristorante romano a essere inserito tra le 2.600 imprese presenti nel Registro delle attività imprenditoriali storiche italiane, ente che riconosce le “le imprese storiche che hanno saputo trasmettere alle generazioni successive il loro inestimabile patrimonio di competenze e conoscenze, nonché i valori fondanti del fare impresa”.
«Il riconoscimento ricevuto oggi mi emoziona e conferma che la strada percorsa è stata quella giusta – afferma Mario Mozzetti –. La nostra storia nasce dal gesto d’amore che creò 110 anni fa le Fettuccine Alfredo e continuerà a evolversi partendo dal passato ma guardando al futuro. Puntando a un’impresa sempre più contemporanea, con una sensibilità e umanità di un tempo». Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, si è invece espresso così ai margini della premiazione avvenuta il 25 luglio presso la sede dell’ente capitolino: «Un’azienda forte, strutturata, capace di stare sul mercato, di sintonizzarsi sulle esigenze dei clienti, di intercettare e anticipare le tendenze, di accogliere con coraggio i cambiamenti».