Amphora Revolution

Amphora Revolution, il primo appuntamento sulla vinificazione in argilla

Il 7 e l’8 giugno Verona ospita l’evento enologico con oltre 100 produttori italiani che porteranno in degustazione i vini affinati con l’antico metodo dell’anfora.

Dalla collaborazione tra le due più grandi manifestazioni vinicole italiane, Merano WineFestival e Vinitaly, nasce Amphora Revolution, il primo evento nostrano che sottolinea l’importanza della reintroduzione delle anfore di terracotta in vinificazione. A questa pratica enologica, sempre più apprezzata da produttori, aziende, fruitori ed esperti, verranno dedicate ben due giornate: l’appuntamento è dal 7 all’8 giugno presso le Gallerie Mercantili di Veronafiere Helmuth Köcher, con il patron di Merano WineFestival e del marchio The WineHunter, che grazie al sostegno di Vinitaly è riuscito a riunire oltre 100 aziende attese con i loro vini prodotti esclusivamente nelle giare di terracotta.

«Amphora Revolution è nato con l’obiettivo di mettere in scena un nuovo trend del mondo del vino: il recupero di una tecnica antica come innovazione che molte aziende italiane e internazionali stanno sperimentando negli ultimi 10 anni – dichiara Köcher –. Questo evento ha lo scopo di sostenere e valorizzare il vino in anfora, espressione di autenticità e naturalità, e rappresenta anche una speciale opportunità di confronto e dibattito, scientifico e di ricerca, su vitigni, tecniche e approcci, per dare una direzione e un futuro a questa nicchia del settore vinicolo».

L’inaugurazione della kermesse si aprirà con la presentazione di “The WineHunter Amphora Awards”, la prima guida dedicata ai vini in anfora, a cui seguiranno panel, talks, tavole rotonde e masterclass pensate da Attilio Scienza, direttore scientifico di Amphora Revolution. «Questa manifestazione è uno strumento di comunicazione importantissimo per i consumatori che bevono più con il cervello che con la bocca – commenta Scienza –. In questo momento caratterizzato dal cambiamento climatico e da una dispersione del consumo da parte dei giovani, attratti da altre bevande o dai nuovi low alcol, i vini in anfora possono essere una risposta sia come risposta alle sfide del clima sia per ripristinare il rapporto dei consumatori con il vino. Il vino è il catalizzatore e l’anfora ne è il contenitore. Amphora Revolution ci consente di tornare alle origini, ai vitigni antichi diffondendone anche la cultura, soprattutto tra i giovani che, credo, potranno essere il primo target di winelover della rassegna».

Si parte venerdì 7 con “The Wine Odyssey – from the past to the future”, momento diretto dallo stesso Attilio Scienza che ripercorre la storia del vino sin dalla sua nascita, dalle pratiche agricole antiche fino alle tecniche contemporanee. A chiusura della giornata c’è invece fermento per il simposio “Evoluzione dei vitigni e delle anfore. Il miglioramento genetico delle varietà genetiche: la selezione clonale e la creazione di genotipi resistenti alle malattie”. Il giorno dopo tra gli ospiti della manifestazione ci saranno alcuni dei più talentuosi enologici italiani – tra cui Elena Casadei, Francesco Mondini e Robin Baum – che parteciperanno all’incontro “Enologi italiani a confronto” moderato dai giornalisti Andrea Radic e Francesca Granelli.

Tra le masterclass, “L’arte dell’anfora: sensazione ed evoluzione del vino bianco in terracotta” conduce i partecipanti a scoprire le diverse sfumature del bianco vinificato nelle giare, attraverso un percorso di sei etichette; sempre l’anfora è al centro di un altro metodo che sta riscuotendo un notevole successo: “Underwater Wines – Vino Subacqueo: alla scoperta della profondità della maturazione del vino”, il particolare affinamento delle bottiglie di vino negli abissi del mare.

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