Dopo essere stata fino al 2013 la casa del partito politico di Forza Italia, il palazzo d’epoca in via dell’Umiltà 36, a pochi passi da Fontana di Trevi, è diventato recentemente il terzo albergo di lusso nella Capitale del gruppo Shedir Collection. Premiato con una chiave Michelin, Umiltà 36 è un boutique hotel di 47 camere dal design moderno e vivace. Questa cifra stilistica si riscontra anche nell’indirizzo gastronomico della struttura, Aquamarina, raffinata trattoria di pesce capitanata dallo chef Fabrizio Leggiero.
Il cuoco romano, dopo aver concluso la sua esperienza da Pierluigi – noto ristorante di cucina di mare, famoso sia per la sua iconica location, la centralissima piazza de’ Ricci, sia per le specialità ittiche apprezzate anche da personaggi famosi e volti della politica –, ha trovato in Aquamarina la giusta dimensione per poter continuare a interpretare il mare. Una tavola conviviale che occupa gli spazi del piano terra della destinazione di ospitalità, un salotto dagli arredi in stile anni 50, adornato da tartarughe marine e polipi in vetro di Murano, con vasi che richiamano le onde e tante altre decorazione che rimandano all’elemento dell’acqua, tra pesci in ceramica artigianale che fungono da centro tavola. In fondo alla sala si trova la cucina a vista, dove Leggiero conduce un team giovane e con tanta voglia di imparare.
La filosofia dello chef è lineare: il menu è costruito in base al pescato del giorno che proviene principalmente dalle aste di Anzio e Civitavecchia, per una proposta che si articola tra piatti di crudo e ricette che interpretano la tradizione. È un ottimo inizio il Carpaccio di spigola condito con un’elegante citronette o l’Insalata di polpo cotto a bassa temperatura, accompagnata da una gustosa panzanella. Il pane – così come la pasta all’uovo – è fatto in casa: dalla focaccia con semi di papavero al pane carasau, fino alla pagnotta con impasto a lievitazione naturale. Tra gli antipasti meritano la menzione le Alici fritte impanate solamente con l’albume d’uovo e pane sbriciolato, mentre come new entry del menu autunnale spicca la Fregola (cotta come un risotto) alla pescatora, gustosa e dalle avvincenti texture. Il pasto si conclude con i dessert della pastry chef Marta Bertini, tra cui la Delizia al limone con cremoso al pistacchio.
A dirigere la sala e curare la carta dei vini troviamo invece Martino Grassi, restaurant manager pugliese che è impegnato nel costruire una cantina originale a prevalenza di bianchi. Al momento sono circa 80 le etichette presenti, mentre per un drink ci si può accomodare al bancone del Dandy Cafè, bar aperto dalla mattina fino alla sera con diverse proposte per ogni momento della giornata.