Cinquant’anni di lavoro accurato, per cesellare calici capaci di raccontare un territorio – le terre del Custoza – che ha forse rappresentato la prima linea del vino italiano. Quella dell’azienda Gorgo è una storia pionieristica. Alberta e Roberto Bricolo lasciano tutto per inseguire insieme il sogno di un’azienda vinicola quando la scelta era meno “cool” di oggi. Il coraggio e la fantasia di lui si completano con l’eleganza e la determinazione di lei, arrivando ad affermarsi con i propri vini prima nel veronese e poi in contesti internazionali, ma imponendosi anche come precursori dell’ospitalità legata all’esperienza enoica. Il Dna non mente e anche Roberta Bricolo, dopo aver intrapreso la carriera da avvocato, finisce per immaginarsi vigneron e decide a sua volta che la cantina è la strada da seguire. Oggi, forte di una storia iniziata nel 1973, Roberta tiene le redini dell’azienda Gorgo costruendo un futuro solido. «Festeggiando cinquant’anni di storia – ammette Roberta – il pensiero va ai miei genitori, che hanno creduto nel potenziale di queste terre, investendo corpo e anima in un’avventura in cui mi ritrovo oggi con lo stesso ardore e passione». Gorgo si estende per 53 ettari vitati, tutti certificati biologici, sulle colline intorno al paese di Custoza, posizionata sulle colline venete che guardano il Lago di Garda. La produzione – 750mila bottiglie complessivamente – è concentrata soprattutto sulle denominazioni rappresentative della zona: Custoza, Bardolino, Chiaretto. Gorgo porta in bottiglia una nitidezza stilistica basata su armonia, mineralità e sapidità che è valsa alle etichette premi internazionali, aiutando la spinta sull’export (oggi al 60%) verso Europa, Usa, Giappone e Australia. Se la sostenibilità (dal vigneto ai tappi ai cartoni) è un mantra nella visione di Roberta, tanto che quest’anno l’azienda ha ultimato la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la completa indipendenza energetica, l’enoturismo è cruciale nell’esperienza a Gorgo. E dal 2021 le degustazioni per gli ospiti si tengono in una struttura ibrida interno-esterno chiamata Brolo, molto apprezzata dai visitatori per il disegno architettonico che la rende uno spazio iconico.
Custoza Doc San Michelin
Se talvolta il Custoza viene banalizzato, questo blend (come da tradizione) di garganega, cortese e trebbiano racconta l’eleganza e la complessità di un vino che ha struttura e sapidità, ma anche freschezza aromatica. Le uve dell’antico vigneto di San Michelin danno vita a un calice armonico e capace di esprimere il territorio.
