Nato nel 2011 a San Sebastián – la città basca che ospita il congresso Gastronomika e una notevole concentrazione di ristoranti e locali (tradizionali e all’avanguardia) che la rendono una destinazione gastronomica tra le più amate al mondo –, il Basque Culinary Center è diventato nel corso dei suoi primi dieci anni un importante punto di riferimento internazionale per la formazione, la ricerca e l’innovazione nel settore gastronomico. E da sempre ha mostrato interesse e capacità di interazione con aspetti “altri” del cibo, a cominciare dai temi legati alla responsabilità sociale e alla sostenibilità, ad esempio attraverso l’organizzazione del Basque Culinary World Prize che ogni anno individua e premia i progetti gastronomici in grado di produrre cambiamenti positivi e concreti nella società.
Adesso l’istituto basco rilancia e annuncia un nuovo progetto che – oltre a un cambio di sede – prevede la creazione di una nuova struttura ancor più votata all’interdisciplinarietà e alla creatività per affrontare le sfide poste dal futuro: il GOe-Gastronomy Open Ecosystem sarà “un centro d’importanza mondiale per la creatività, la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, che farà da apripista per la gastronomia sostenibile del futuro”. La nuova realtà – voluta da Joxe Mari Aizega, direttore del BBC, e da Asier Alea, direttore dello sviluppo globale, per creare un vero e proprio “ecosistema di innovazione” – si pone come uno degli agenti attivatori della strategia The Food Global Ecosystem del governo basco, frutto della sinergia tra pubblico e privato, e sarà incorporata nei piani strategici del Consiglio Provinciale di Gipuzkoa e del Municipio di Donostia-San Sebastián, che ne sono parte.
Situata nel cento di San Sebastián, la struttura si propone di diventare l’epicentro globale per la tecnologia alimentare, in collaborazione con i governi locali e regionali, in grado di offrire soluzioni innovative per le sfide poste globalmente al settore – a cominciare da quelle causate dal cambiamento climatico – promuovendo uno spazio capace di accogliere sotto lo stesso tetto start-up innovative, ricercatori, chef e aziende: il GOe sta già creando verticali di ricerca per lo sviluppo di proteine alternative, della robotica agricola e per la prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari, anche considerando che il settore agricolo è responsabile di quasi il 20% delle emissioni globali di carbonio.
Ecco perché il progetto implica anche il fatto di lasciare la storica sede ai margini del centro (nella foto), creandone una nuova e più idonea che possa allo stesso tempo diventare un landmark per la città, sancendone il ruolo di primo piano nella gastronomia mondiale. A tal scopo, a dicembre 2021 il BCC ha indetto un bando di concorso e ha preselezionato cinque studi internazionali di architettura d’avanguardia che presenteranno concetti per costruire “uno spazio aperto all’interno della città”: si tratta di 3xn (Danimarca), BIG (Bjarke Ingels Group) (Danimarca), OMA (Office of Metropolitan Architecture) (Paesi Bassi), Snøhetta (Norvegia) e Toyo Ito & Associates (Giappone). Ognuno ha sottoposto un progetto che risponda alle esigenze e del GOe, a cominciare dalla sostenibilità e dalla capacità di integrarsi nel paesaggio urbano in maniera organica e partecipativa; quello vincente sarà reso noto a maggio.