Best Interior Design: Flaviano Capriotti Architetti / Ristorante Andrea Aprea, Milano

Best Interior Design: Flaviano Capriotti Architetti / Ristorante Andrea Aprea, Milano

In collaborazione con Scuola Politecnica di Design, à ritirare il premio è stato Ristorante Andrea Aprea i cui spazi sono a cura dello studio di Flaviano Capriotti che ha suggellato il rapporto tra alta gastronomia e architettura.

Da luglio 2022 Milano può vantare un nuovo scrigno di gusto, cultura e design: si tratta del Ristorante Andrea Aprea, casa dello chef napoletano classe 1977 che oggi lascia esprimere qui l’esperienza ventennale maturata tra Italia, Asia e Gran Bretagna. E lo fa all’interno di uno spazio speciale: la Fondazione Luigi Rovati, che in un bell’edificio storico affacciato sui giardini di Porta Venezia svela al pubblico i tesori dell’arte etrusca, insieme a numerose incursioni di artisti contemporanei. Il progetto di interior design, nella doppia anima del ristorante e del caffè bistrot a piano terra, è stato curato dallo studio di Flaviano Capriotti per dare forma alla connessione tra spirito del luogo, elemento urbano ed esperienza gastronomica. Gli ospiti accedono a una sala abbracciata dalle ampie vetrate spalancate sul vibrante skyline cittadino e dalla cucina, interamente a vista e sulla quale la disposizione delle pareti invita a concentrare lo sguardo. Boiserie in chiaroscuro, rivestimenti in bucchero (la ceramica nera con cui gli Etruschi realizzavano i loro vasi) e uno scenografico lampadario in vetro di Murano e foglia d’oro contribuiscono alla costruzione di un’esperienza sensoriale totale, tra alta ristorazione, accoglienza e comfort.

Il ristorante si trova all’interno di una fondazione dedicata all’arte e alla cultura. Cosa significa per uno chef lavorare in un luogo come questo?

Aggiunge sicuramente un livello di lettura ulteriore al mio modo di fare cucina. Ho sempre ritenuto la scelta della location uno degli elementi più importanti e avere aperto il mio primo ristorante nel cuore della città di Milano, all’interno di uno spazio come questo, non può che essere un valore aggiunto.

Come avete collaborato con Flaviano Capriotti Architetti allo sviluppo del progetto?

È stato uno scambio di idee ed emozioni. La volontà era quella di dare vita a una cornice per contenere la mia filosofia gastronomica, lasciando emergere i significati, dando sfondo alle attese e contesto al rapporto tra forma e sostanza. Abbiamo raggiunto insieme uno stesso obiettivo: creare un ambiente di grande qualità estetica, visiva e materica, pur nella sua semplicità essenziale, senza orpelli o leziosità, che esaltasse la mia cucina.

Disegno degli spazi, ideazione dei piatti e del menu. Esistono degli elementi condivisi e delle ispirazioni comuni?

Sicuramente. Il design è stato studiato per rappresentare sia la mia personalità che la mia proposta. La presentazione di una portata è pensata per essere coerente con lo spazio in cui viene servita. L’allestimento e la tavola condividono l’attenzione al dettaglio e la ricerca della materia prima di qualità, primo requisito per l’eccellenza.

Il tuo ristorante in tre parole?

Coraggioso, autentico, contemporaneo.

Scuola Politecnica di Design
scuoladesign-spd.it
Fondata a Milano nel 1954 da Nino Di Salvatore, SPD Scuola Politecnica di Design è la prima scuola post-laurea italiana per le discipline del design. Oggi è un laboratorio internazionale orientato allo sviluppo di esperienze e di progetti in grado di mantenere un equilibrio tra funzione ed espressione, produzione e sperimentazione, grazie alla combinazione delle sue radici italiane e un forte orientamento internazionale. A testimoniare il suo fermento culturale sono gli studenti provenienti da tutto il mondo, che ogni anno rappresentano in media 40 diverse nazionalità. Tra i master più seguiti quello in Food Design, che combina capacità di gestione del marketing e della comunicazione e sensibilità progettuale.

Maggiori informazioni

Crediti fotografici: Martino Dini

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