Franciacorta, Prosecco, Champagne: quali bollicine stappare, degustare o regalare durante le Feste? Abbiamo chiesto a 12 donne e uomini di sala, esperti sommelier, di scegliere due bottiglie del cuore, una italiana e una non. Tra millesimati e non-vintage, grandi maison e piccoli produttori, ecco una selezione d’autore per non fallire nemmeno un brindisi.
Michela Scarello | Agli Amici | Udine
Franciacorta Ca’ del Bosco Vintage Collection Dosage Zero 2006 R.S. (sboccatura 2019)
Nasce da uve chardonnay, pinot bianco e pinot nero e si fa amare per il carattere da vino maturo e la vivacità di un Franciacorta appena sboccato. Elegante, preciso, puro, soffice e strepitosamente marino, riflette appieno lo stile della casa. Un grande vino, che sa di essere tale senza bisogno di urlare.
Charles Heidsieck Rosé millesimé 2005
Premetto che il mio DNA – di buona friulana – mi porta a scegliere vini bianchi. Tuttavia ho avuto modo di riassaggiare più volte questo Champagne e si è rivelato un fantastico compagno sia per un aperitivo raffinato, sia per una cena golosa. Ha un colore bellissimo, un dosage “generoso” (ma perfetto!), profumi di agrumi e una tessitura morbida.
Pietro Vergano e Andrea Gherra | Consorzio | Torino
La Bomb ‘bulle 2011 Le Coste
Una piccolissima produzione dell’azienda di Gradoli, in provincia di Viterbo. Frutto di anni di agricoltura biodinamica, nasce da un terreno vulcanico che dona una bella acidità. È un vino spumante ottenuto dalla rifermentazione in bottiglia sui propri lieviti di uva procanico. Viene sboccato dopo sette anni di affinamento sur lie e riposa un ulteriore anno prima di essere commercializzato.
Brut Nature Les Papilles Insolites Jacques Lassaigne
Un pinot noir in purezza, a dosaggio zero, prodotto da una vecchia vigna di oltre 35 anni di età. Uno Champagne Blanc de Noirs sapido e cremoso, elegante, con un perlage fine e ben integrato. Esprime tutto il potenziale del terroir di Montgueux, di cui Jacques Lassaigne e i suoi figli Emmanuel e Ludovic sono stati i primi veri promotori.
Emanuele Labagnara | Concettina ai Tre Santi | Napoli
Rizzini Franciacorta Dosaggio Zero 2011
Rizzini impronta la sua filosofia produttiva sulla valorizzazione estrema del territorio: l’azienda non fa cuvée e tutti i prodotti sono frutto di un’unica vigna, per valorizzare e diversificare ogni vendemmia. Prodotto a Monticelli Brusati solo nelle migliori annate, otto mesi tra acciaio e barrique e un lungo riposo in bottiglia gli conferiscono complessità, morbidezza e una straordinaria eleganza.
Champagne Brut Reflet d’Antan Bérèche et Fils
Nel cuore della Montagne de Reims, la maison è oggi guidata dalla quinta generazione della famiglia Bérèche. Chardonnay, Pinot Noir e Meunier assemblati in proporzioni uguali danno alla luce questo Champagne di grande carattere e complessità anche grazie all’aggiunta di vins de reserve per il 30% prelevati da botti scolme, riserva di famiglia alimentata da tre generazioni.
Luca Caruso | Signum | Malfa, Salina (ME)
Vigneti Massa Anarchia Costituzionale
Frutto dell’estro creativo di Walter Massa, è un vino dolce frizzante ottenuto da uve bianche aromatiche dei Colli Tortonesi bloccando la fermentazione spontanea che avviene con lieviti indigeni. Mi fa pensare alle feste, ai dolci di Natale e alle tavole imbandite ma ha carattere e una gradazione alcolica molto bassa (niente mal di testa). Un vino dalla consistenza cremosa e dai fragranti sentori di fiori e frutti gialli, perfetto per questo periodo.
Marguet Champagne Le Parc Grand Cru Brut Nature 2014
Chardonnay in purezza, figlio di una viticoltura sostenibile e di grande attenzione in cantina. Prodotto in meno di 2mila bottiglie in una particella fortemente vocata (Le Parc è il Gran Cru all’interno del quale viene prodotto il Clos d’Ambonnay di Krug), ha un buon rapporto qualità prezzo. Uno Champagne di grande finezza ed eleganza: perlage fine, naso con fiori bianchi e agrumi, bocca equilibrata e profonda.
Alfredo Buonanno | Krèsios | Telese (BN)
Lambrusco dell’Emilia IGP “La Banda” – Angol D’Amig
Marco Lanzotti è partito da un piccolo pezzo di vigna e un angolo di cantina nell’azienda San Polo a Castelvetro di Modena per creare il suo “angolo dell’amico”. Un Metodo Classico non dosato e non sboccato, di un rosa tenue, con delicate note di fiori rossi e una bocca succosa e cremosa ma tesa, verticale. Sorprendono la purezza ed eleganza del sorso e il ricordo quasi balsamico. Da abbinare al più classico dei tortellini modenesi, o alla minestra maritata.
Champagne AOC “DMY” – Alexandre Filaine
Fabrice Gass è l’erede dei Filaine, storici viticoltori della Vallée de la Marne. Al villaggio di Damery è dedicata la cuvée DMY: 50% di pinot noir con chardonnay e meunier vinificati in vecchi tini di legno. Nel calice è brillante e dorato, al naso si alternano la freschezza e la ricchezza di agrumi, pera, pane tostato e frutti rossi maturi; il sorso è salato e denso. Da provare con il re della stagione invernale: il tartufo bianco.
Fabrizio Pagliardi | Barnaba | Roma
Prosecco Col Fondo Ca’ di Zago
Una piccola realtà familiare di Valdobbiadene che usa metodi tradizionali e rifermenta in bottiglia con il fondo, non per moda ma perché lo ha sempre fatto. Fresco e di ottima beva, è ideale per un brindisi disimpegnato.
Champagne Extra Brut Brisefer di Dehours et Fils
Champagne fresco e intenso, con una bella bollicina sottile e avvolgente. Elegante e di impatto, viene da una singola parcella coltivata a chardonnay a Mareuil-Le-Port ed è realizzato in quantità limitata. Lo consiglio solo perché è quello che ho voglia di bere anche io.
Alberto Piras | Il Luogo di Aimo e Nadia | Milano
Franciacorta Dosage Zero Noir 2010 – Cà del Bosco
Ottenuto esclusivamente da pinot nero e non dosato, proviene da un singolo vigneto e in quantità limitata: il tiraggio si aggira intorno alle 7mila bottiglie. Il lungo affinamento sui lieviti (8/9 anni) regala complessità e una bollicina sottile. Naso complesso e molto elegante, vinosità accentuata. La bocca è secca, asciutta e di corpo; l’acidità sostenuta suggerisce un lungo potenziale di invecchiamento.
Champagne La Haute Lemblè 2012 – Roses de Jeannes
Proveniente dalla parte più bassa della regione, l’Aube. L’azienda Roses des Jeanne (guidata da Cedric Bouchard) è stata la prima in questa zona a parcellizzare le vigne con risultati unici. Millesimato prodotto solo nelle annate favorevoli, è un Blanc de Blancs inusuale, secco e poco morbido. Il naso si apre su splendide note tostate che delicatamente fanno spazio alla frutta secca. Bocca da grande Chardonnay, piena, suadente e molto lunga.
Marco Reitano | La Pergola | Roma
Ruggeri Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry millesimato “Giustino B.”
Un prosecco fine ed elegante con un bouquet di aromi fruttati e agrumati completato da note floreali rinfrescanti. La sapidità e la spuma fine ne agevolano la beva. Facile ma per niente scontato, è il perfetto connubio per i gioiosi brindisi natalizi.
Dom Pérignon Rosé 2006
C’è tutto il calore del Natale in questo vino che rasenta la perfezione. Ampio e setoso, vibra tra le note di frutta candita e spezie, inondando il palato prima e soddisfando tutti i sensi poi… Profondo ma di grande finezza, non sarà mai “pesante” nella bevuta, però. Assicuratevi di averne sempre una seconda bottiglia.
Alessia Taffarel | Contraste | Milano
Ombra Cuvée Brut 30 Lune Nicola Gatta
Nicola Gatta coltiva 5 ettari e mezzo di vigna in biodinamica, rinunciando a qualsiasi forma di chimica e camminando da solo fuori dal consorzio della Franciacorta. Questa è la sua prima cuvée che sosta 30 mesi sui lieviti, 80% chardonnay e 20% pinot nero, un Metodo Classico di grande beva che si distingue per eleganza, intensità e persistenza.
Brut Tradition NV Brocard Pierre
Thibaud Brocard, figlio di Pierre, ha preso in mano la gestione della vigna e della cantina di famiglia nella Côte des Bar. Il Brut Tradition è un assemblaggio non-vintage di tre annate di pinot nero (80%), chardonnay (10%) e pinot bianco (10%). Uno Champagne non particolarmente complesso ma di notevole equilibrio e freschezza, con una bollicina esuberante e un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Gianni Sinesi | Reale | Castel di Sangro (AQ)
Franciacorta Riserva Mosnel della mia selezione Impressioni, annata 2007 (degorgiata con una liqueur scelta da me dopo 12 anni sui lieviti). Con questo Franciacorta voglio raccontare l’eccellenza di una produzione stilisticamente rigorosa, che esprime i valori in cui credo: eleganza, autenticità, piacevolezza e soprattutto territorialità. Quale miglior occasione per un grande brindisi!
Veuve Cliquot “La Grand Dame” 2008
Un grande Champagne, che mi ha colpito per la pienezza di equilibrio. Un vino di grande fascino che racconta l’audacia di Madame Clicquot, “la Grand Dame de la Champagne”. Rappresenta l’importanza e la determinazione della donna in un mondo prettamente maschile, e una filosofia che ha stabilito un paradigma all’interno della Maison: solo le uve migliori!
Sara Sanesi | Pepenero | Prato
D’Araprì Riserva Nobile
Da uve bombino bianco in purezza – è etichettato come IGP Daunia Bombino Bianco – e fermentato in legno, questo Metodo Classico pugliese ha un perlage sottile e aromi avvolgenti. Mi riporta alla mente momenti felici: la masseria, il tramonto, la piscina, le vacanze, la spensieratezza, tutto quello che mi auguro e vi auguro di ritrovare nel 2021.
Hervy-Quenardel Rosé de Saignée Grand Cru
Dalla Montagne de Reims, uno Champagne rosato da pinot nero 100% ottenuto con il metodo del salasso, prelevando il mosto fiore delle uve fatte macerare intere tra le 6 e le 18 ore. Una bollicina che non smetteresti mai di bere in ricordo di uno degli ultimi viaggi fatti in Champagne.
Manuele Menghini | Lido 84 | Gardone Riviera (BS)
Terzavia Metodo Classico di Marco de Bartoli 2017
Una terza espressione del grillo in cui il tiraggio avviene solo con mosto fresco. Un Metodo Classico dai sentori tipici di crosta di pane che si legano al territorio e al vitigno siciliano con note di limone, mandorla e profumi tipicamente salmastri in un perlage fine ed elegante. Lo berrei in abbinamento con l’anguilla in carpione della tradizione mantovana.
Cremant de Bourgogne di Emmanuel Rouget, nipote di Henry Jayer. Nasce nelle vigne dietro casa a Gilly-lès-Cîteaux in Côtes de Nuits: 24 mesi sui lieviti per un Metodo Classico che esprime la freschezza dello Chardonnay in questa lingua di terra che ospita con eleganza e raffinatezza i più grandi vini del mondo. Lo berrei con l’augurio di aprire anche il suo iconico Cros Parantoux!
foto Oddur Thorrison
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