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Bramea

Bramea: la Lucania insolita di Francesco Lorusso

Come si mangia in una delle migliori tavole della Basilicata.

Quando si parla di ristoranti gastronomici lontani da grandi centri urbani o dai flussi turistici, si corre sempre il rischio di cadere nella retorica. Parole quali “coraggio” o definizioni roboanti come “ristorazione eroica” si sprecano e, in alcuni casi, è davvero dura affrancarsi da questo genere di narrazione. Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, è un comune di circa 4mila abitanti, al confine con la Puglia. Qui non ci si passa per caso, bisogna venirci per un motivo ben preciso. A fornirne uno più che valido è lo chef Francesco Lorusso, che qui è nato e ha scelto di tornare. D’altronde, si sa, le cose belle, o buone, non sono quasi mai a portata di mano. La Bramea, ad esempio, è una rara farfalla che abita esclusivamente la parte settentrionale della Basilicata da qualche milione di anni, eppure è stata scoperta solo nel 1963.

Dal 2020, la falena del Vulture è presente anche sull’insegna di questo ristorante. Il credo gastronomico di Francesco Lorusso è sincretico: c’è tanta Lucania nei suoi piatti, anche quella dimenticata. Ma allo stesso tempo, nelle preparazioni emergono fascinazioni esotiche che rendono unica ogni ricetta. Il lavoro di selezione delle materie prime è svolto sul territorio regionale, battuto palmo a palmo alla ricerca di eccellenze e rarità da valorizzare: dal Wagyu allevato in Val d’Agri, al salmerino di un minuscolo lago montano del Pollino, passando per perle casearie di rara bontà. Dopo 4 anni dall’apertura, affermare che quella di Bramea sia una delle migliori tavole della Basilicata è pacifico. Il 2024 è stato un anno particolare, di rifondazione e ristrutturazione dello staff. Dopo la pausa invernale, forzatamente prolungata, la farfalla ha ripreso a volare in primavera con la naturale leggiadria di sempre.

La formula attuale prevede la possibilità di ordinare alla carta (piatti da 15 a 18 euro), oppure optare per uno dei percorsi degustazione tematici: da 45 a 110 euro. Tra i piatti particolarmente riusciti dall’ultimo menu, Zucchina Zucchina Zucchina è un antipasto mono-ingrediente, con l’ortaggio declinato in vari modi a comporre un piatto sorprendentemente variegato e perfino intenso. Sempre a base vegetale ma decisamente più composita è la portata Sponsali, Mandorla, Bacche di sambuco, Santoreggia e Prugna fermentata: un caleidoscopio di sapori, consistenze e aromi. Equilibrio perfetto nel Risotto con formaggio Fiorello, Ridotto di ciliegia e cappero. La standing ovation è però riservata allo Gnummariedd alla brace (involtini di interiora di agnello) con nero di seppia, rapa rossa acidulata e leche de tigre. Intuizione e tecnica si esprimono ad alti livelli in un piatto che rende moderna e internazionale una delle specialità più tipiche della cucina povera meridionale. Da qualche mese la gestione della sala è affidata alla brava Francesca Oppido, che con curiosità e competenza ha ampliato la già interessante carta dei vini, implementando la presenza di etichette di produttori di nicchia.

Maggiori informazioni

Bramea
Viale Villa D’Errico, 10, 85026 Palazzo San Gervasio (PZ)
bramearistorante.it

Ph. Alessandro Ditommaso

 

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