Addio alle stelle per la vendemmia in terra di Brunello. Tramonta definitivamente la prassi autolesionistica di valutare ogni anno la vendemmia dell’annata in corso che, non potendo esser sempre – per forza di cose e per decenza – a 5 stelle, finiva per indurre i buyer a trascurare già solo millesimi a 4 stelle, che magari sulla distanza risultavano eccellenti nel calice.
Il Consorzio del Brunello di Montalcino ha dunque varato, da quest’anno, un nuovo modello di valutazione. L’approfondimento, presentato in occasione delle Anteprime di Benvenuto Brunello, non sarà più dedicato alla vendemmia appena conclusa, ma all’annata che entra in commercio a gennaio – che quest’anno è la 2020. Per la prima volta un Consorzio lancia un progetto in più fasi (metereologica, analitica, sensoriale) che culmina con un panel internazionale di otto Master of Wine (MW).
«Dopo aver abbandonato nel 2021 il giudizio espresso dal numero di stelle, con l’anticipazione a novembre di Benvenuto Brunello, era necessario definire un nuovo paradigma di analisi dell’annata basato su dati oggettivi, autorevoli e non autoreferenziali – rimarca il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci –. Per la prima volta, un Consorzio di tutela affida la lettura del proprio vino di punta anche a un team esterno di esperti, che potrà cambiare a ogni edizione». Un’innovazione che consentirà ai produttori di Montalcino di approdare sul mercato accompagnati da un modello di valutazione «solido e contemporaneo, che tenga conto del cambiamento climatico, dello stile attuale e dei trend di consumo del Brunello», aggiunge Bindocci.
Gorelli e Lonardi capitani del gruppo di ricerca
L’obiettivo è quello di evidenziare la personalità stilistica e distintiva del Brunello. Il gruppo di lavoro del nuovo progetto – guidato dal cda dell’ente consortile e formato da esperti climatologi, specialisti di analisi territoriali e degustatori internazionali – ha studiato un metodo innovativo di valutazione che tiene conto dei fattori di grande eterogeneità che caratterizzano la denominazione. Il sistema unisce i dati oggettivi legati agli andamenti climatici delle diverse annate, le conseguenze che le stagioni hanno sul comportamento vegetativo e sulla produzione per la varietà Sangiovese ma alla fine anche le sensazioni soggettive di un campione rappresentativo di degustatori (dal palato internazionale) per percepire e valorizzare le peculiarità delle diverse annate. Per questo progetto, il Consorzio si è affidato ai MW italiani Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, ma anche a Copernico, società il cinese leader nell’ambito dell’high tech farming. Perché il processo di approfondimento e ricerca, oltre a trasmettere indicazioni per il mercato, offrirà informazioni tecniche a vignaioli, enologi, professionisti del vino, grazie allo sviluppo di una mappa interattiva che diventerà un vero archivio di conoscenza per il territorio.
«Questo modello, costruito e sviluppato per Montalcino, rappresenta uno strumento per meglio tracciare in modo contemporaneo la qualità e il rinnovo stilistico della denominazione – commentano Gorelli e Lonardi –, oltre che le sfide e gli effetti generati dal cambio climatico. Un metodo che consente anche al territorio e alle aziende di fare comunicazione in modo identitario». Il “verdetto” della commissione sarà ufficializzato il 16 novembre, giorno in cui verrà presentata anche la piastrella celebrativa della 33ma edizione di Benvenuto Brunello, firmata quest’anno dal regista e scrittore Ferzan Ozpetek.