“Il ristorante che non ti aspetti, dove meno te lo aspetti”. Uno slogan che sembra una battuta, questo incipit, ma è esattamente la sensazione che abbiamo provato quando ci siamo fermati qui a cena, quasi per caso, senza sapere bene dove fossimo. Buccia è una trattoria più che un ristorante, diciamolo subito, per la sua accoglienza informale, per i suoi grandi spazi luminosi e piacevolmente vivi (sia che ci si sieda dentro, nella grande sala, o che si capiti qui d’estate e si mangi sulla grande terrazza, vista parco). Ma è una trattoria senza retorica, fresca e contemporanea, che ha scelto di abbinare un lavoro rigoroso sulle materie prime e sull’originalità della cucina a uno spirito leggero e un po’ scanzonato, senza bisogno di affettazione alcuna, ricercando piuttosto una conviviale informalità. È così chiaro il messaggio che forse alcuni dei piatti usati, quelli grandi come quelli degli stellati, sembrano quasi fuori luogo. Ma non preoccupatevi: l’anima di questa osteria è accogliente e inclusiva, non cerca di stupire con effetti speciali comprensibili solo ai gourmet. D’altro canto Buccia si chiama così perché la nonna dei proprietari ricordava loro, da bambini, il valore del cibo e l’importanza della cucina di recupero perché a lei, in tempi difficili, “facevano mangiare anche le bucce!”.
Il tributo alla nonna passa dunque per questo battesimo anche perché, poi, i piatti non hanno molto a che vedere con la tradizione. Con il territorio sì: le migliori materie prime sono scelte tra i fornitori locali più interessanti e virtuosi ma poi le interpretazioni si muovono laicamente in uno stile indie-rock che esprime un carattere originale. Tante le proposte sul fronte carnivoro, a partire dalla bresaola di cuore servita con misticanza e amarene e il carpaccio ottenuto da una picanha di bufalo spennellato con un extravergine locale che da solo varrebbe la visita. Poi un tocco di orto negli gnocchetti con salsiccia ma anche con dei profumatissimi friggitelli freschi tagliati sottili e datterini gialli. Ma per chi non mangia carne ci sono delle saporitissime tagliatelle ai tre pomodori. La guancia di manzo con pinzimonio estivo si colloca invece, fra i secondi, in una terra di mezzo fra la gola (la carne è saporita e fondente) e la ricerca di frescura stagionale. La stessa che si ritrova, per chi arriva al dolce, nel cookie gelato con caramello salato. Anche se esiste un fan club della torta al passion fruit con meringa all’italiana. La proposta di vini e birre è in linea con il resto: originale, contemporanea e attenta alla “naturalità”. Il tutto, lo dicevamo in apertura, accade in un luogo bello quanto insolito: nel territorio di Sabaudia ci si aspettava infatti un ennesimo “ristorantino di mare” e invece abbiamo trovato una saporita trattoria contemporanea “di terra”, e vista parco.
