Quando, a metà ottobre, è arrivata la conferma ufficiale dal Ministero dell’Agricoltura (Masaf) dell’identificazione di 86 Unità Geografiche Aggiuntive nel territorio viticolo dell’Alto Adige, qualche osservatore ha manifestato dubbi sul reale impatto di un così ampio spettro di micro-identità.
Nella prospettiva indicata dal Consorzio di tutela vini Alto Adige la zonazione “spinta” e documentata fin nei minimi dettagli dovrebbe assicurare che, in futuro, in ciascuna delle aree identificate venga coltivato il vitigno ottimale, che venga adottata una riduzione della quantità di raccolto e che venga garantita a consumatrici e consumatori la provenienza del vino, ovvero il vigneto nel quale sono cresciute le uve. Sarà una transizione effettiva? – si chiede qualcuno –. Oppure le aziende continueranno a seguire la propria linea a prescindere dalle Uga? La risposta viene da un player importante per il territorio, dato che Cantina Kurtatsch identifica nel processo avviato dal Consorzio e approvato dal Masaf una conferma della visione aziendale.
Da anni, infatti, la cantina cooperativa altoatesina guidata da Andreas Kofler conduce l’attività delle 190 famiglie associate seguendo la vocazionalità del territorio attraverso la produzione sostenibile di vini che rispecchino la provenienza e le sfumature del terroir. Una visione lungimirante, che trova dimostrazione nell’assoluto “primato” di Cantina Kurtatsch rispetto al numero di vini che potranno presto marchiarsi della denominazione di Unità Geografica Aggiuntiva, essendo provenienti da zone identificate tra le 86 ufficializzate.
I vigneti in etichetta
Ecco allora le nove etichette che avranno lo stemma consortile dedicato alle Uga: Graun, Penon, Penon-Hofstatt, Penon-Kofl, Glen, Mazon, Frauenrigl e Brenntal. Nomi di aree specifiche a cui sono ancorati i vigneti di Kurtatsch. «Siamo convinti della ricchezza del terroir in cui abbiamo la fortuna di coltivare le nostre uve – rimarca Andreas Kofler – come chiave della nostra continua ricerca di miglioramento. L’obiettivo per noi è chiaro: vogliamo che il nostro lavoro crei valore per il consumatore, per la nostra regione e per i soci della cooperativa. Negli ultimi anni, abbiamo concentrato i nostri sforzi nel dare al consumatore sempre più garanzie sulla provenienza dei vini, aumentando la percezione di valore dei nostri prodotti (e, per estensione, della nostra regione) e assicurando soddisfazioni e sostegno sempre maggiore ai nostri soci».
Leader in questo percorso in direzione dell’unicità e territorialità, Cantina Kurtatsch ha investito, infatti, negli ultimi anni in iniziative di rinnovamento trasversali che coniugano ogni aspetto dell’attività della cantina secondo le regole del territorio. Non solo il vino, ma anche l’etichetta, le strutture e la proposta enoturistica, come dimostra il progetto delle Weinexpedition, i tour a piedi di una giornata attraverso i vigneti (da 900 a 220 metri di altitudine) che prevedono la degustazione di 12 etichette della linea Terroir esattamente tra i filari del vigneto da cui originano le rispettive bottiglie. Il tutto offrendo anche la tipica merenda altoatesina del mattino (Holbmittog) e il pranzo in uno dei ristoranti di Cortaccia.
Zona per zona, vino per vino
Il fil rouge della territorialità parte naturalmente dal vigneto, dato che la cantina cooperativa è un esempio eclatante di molteplicità. I 190 ettari di vigneto, coltivati da 190 famiglie, si estendono in un territorio fortemente eterogeneo, con climi, suoli, esposizioni che si avvicendano e alternano nelle loro diversità. «Sono proprio queste condizioni presenti a Cortaccia, un unicum in tutta Europa, a consentire a Cantina Kurtatsch di concentrarsi sulle Unità Geografiche Aggiuntive – aggiunge Kofler –, valorizzando ogni singola etichetta in modo autentico e dando vita a vini che raccontano il terroir con unicità. Siamo fortemente convinti che questo approccio permetta l’espressione della qualità come da noi intesa: una giusta combinazione tra zona e varietà».
Con approccio pionieristico, nell’ultimo decennio Cantina Kurtatsch ha orientato l’attenzione sulla ricerca, sviluppando un approccio sintetizzabile in “zona per zona, vino per vino”. Perché? Per creare le migliori condizioni possibili per la produzione di ogni etichetta, ottimizzando le rese così da dare espressione al potenziale di ogni singola varietà rispettandone al contempo le caratteristiche ambientali di origine. Oltre alla Weinexpedition, proposta da una decina d’anni per far conoscere le caratteristiche uniche di vini e vigneti, Cantina Kurtatsch ha sviluppato nel 2021 un nuovo modello interattivo: nove video, combinazione di informazione tecnica e immagini emozionali, raccontano le peculiarità di ogni zona e del suo vino. I video sono accessibili dal canale YouTube, dal sito web e tramite il codice QR presente sulle etichette posteriori di nove vini della linea Terroir.